Leggere il dialogo fra Virgilio e Catone nel primo canto del Purgatorio in una prospettiva ‘metafigurale’ consente di comprendere come in esso si confrontino due paradigmi ermeneutici e due modelli di lettura alternativi: Virgilio elabora (anche nel controverso riferimento all’amore di Marzia) una lettura figurale della biografia di Catone che ne fa la prefigurazione del viaggio ultraterreno di Dante e del cammino di conversione di ogni essere umano; Catone, aggrappandosi a una interpretazione letterale del testo e della legge, accetta la presenza di Dante nel Purgatorio solo come eccezione circoscritta e individuale alla norma e, così facendo, ne disconosce il valore allegorico universale.
Catone (e Virgilio) alla prova del figuralismo
Mangini, Angelo Maria
2021
Abstract
Leggere il dialogo fra Virgilio e Catone nel primo canto del Purgatorio in una prospettiva ‘metafigurale’ consente di comprendere come in esso si confrontino due paradigmi ermeneutici e due modelli di lettura alternativi: Virgilio elabora (anche nel controverso riferimento all’amore di Marzia) una lettura figurale della biografia di Catone che ne fa la prefigurazione del viaggio ultraterreno di Dante e del cammino di conversione di ogni essere umano; Catone, aggrappandosi a una interpretazione letterale del testo e della legge, accetta la presenza di Dante nel Purgatorio solo come eccezione circoscritta e individuale alla norma e, così facendo, ne disconosce il valore allegorico universale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.