Il problema del sovrappeso coinvolge anche i praticanti sport e perciò bisogna porre più attenzione alla tipologia delle attività di allenamento ed alla dieta, incrementando le attività che comportino un aumento della spesa energetica e/o un aumento del numero o della durata delle sedute di allenamento. L’aumento della massa corporea può sfavorire alcune attività, come quelle di resistenza e quelle nelle quali è richiesta produzione di forza contro la gravità. In questo modo si può spiegare il significativo calo di performance nel test del salto in lungo da fermo rilevato a quasi tutte le età, soprattutto nei maschi. Era stato già verificato nel 1981 che la prova del lancio da seduto era il test più correlato con i dati antropometrici. L’aumentata massa corporea permette di trasferire più inerzia all’attrezzo da lanciare e questo fatto può spiegare perché maschi e femmine più pesanti migliorano le loro prestazioni nel lancio a tutte le età. Nella forza isometrica di presa della mano rilevata all’Hand Grip invece non sono state registrate significative differenze ma solo dei lievi miglioramenti nei due generi ma anche una minore variabilità dei dati attorno ai valori medi. Nella corsa a spola, prova di forza esplosiva, rapidità e coordinazione, le prestazioni sono migliorate nei due generi specialmente con le fasce d’età più giovani. I quattordicenni invece tendono a peggiorare. E’ interessante notare che soprattutto le fasce migliori, quelle del 75° percentile, tendono a portarsi al livello del 90° relativamente al rilevamento del 1981. In questo test perciò l’effetto del peso corporeo aumentato non porta ad un calo della performance, soprattutto i più giovani ed i migliori sono più performanti rispetto a quelli del 1981, forse perché gli aspetti coordinativi con spostamenti nello spazio vengono curati più di allora nell’allenamento giovanile. I test carta e matita che non dipendono da abilità sportive non mostrano differenze significative per quanto riguarda il numero di punti effettuati in 10” sia con la mano destra che con la sinistra. Il comma test invece richiedendo oltre le capacità di rapidità anche quelle di ritmo e orientamento e precisione spaziale mostra miglioramenti anche se non significativi nei due generi, forse più evidenti nelle femmine. Queste abilità manuali possono essere esercitate con attività extra sportive che oggi sono di moda ed impegnano giornalmente molti giovani come i video game. Le due prove di equilibrio effettuate per avanti e dietro, in quest’ultimo caso perciò senza poter utilizzare al meglio l’analizzatore visivo, confermano dei netti peggioramenti nei due generi ed a tutte le età. Come interpretare questo dato? E’ difficile ipotizzare un’interazione negativa con il peso corporeo. E’ più probabile che questi aspetti legati all’equilibrio, richiesto solo in certe specialità come la ginnastica artistica, vengano un po’ trascurati da altri sport nella formazione giovanile. Anche il test di flessibilità del tronco evidenzia peggioramenti che interessano i due generi, tutte le età ma anche tutte le fasce prestative identificate dai valori del 25° e 75° percentile. In questo caso, come per gli aspetti coordinativi, si può pensare ad una minore attività dedicata a questa capacità che, se non curata opportunamente con gli esercizi specifici, tende a peggiorare con il crescere dell’età. I dati sulle scelte laterali podaliche, rilevate con i test del mimo, evidenziano una scelta sostanzialmente immutata dei piedi per i compiti proposti e questo è probabilmente da attribuirsi al fatto che queste scelte non risentono di condizionamenti particolari, nel senso che probabilmente sia in famiglia che nella scuola o in ambito sportivo i ragazzi e le ragazze non venivano e non vengono forzati in tali scelte laterali di piede. Anche per quanto riguarda le scelte manuali nei due campioni non si presentano sostanziali differenze, se non nella mano del pettinarsi e dell’afferrare. La cosa sembrerebb...

Conclusioni / Merni F.; Bortolotti A.. - STAMPA. - (2009), pp. 51-58.

Conclusioni

MERNI, FRANCO;BORTOLOTTI, ALESSANDRO
2009

Abstract

Il problema del sovrappeso coinvolge anche i praticanti sport e perciò bisogna porre più attenzione alla tipologia delle attività di allenamento ed alla dieta, incrementando le attività che comportino un aumento della spesa energetica e/o un aumento del numero o della durata delle sedute di allenamento. L’aumento della massa corporea può sfavorire alcune attività, come quelle di resistenza e quelle nelle quali è richiesta produzione di forza contro la gravità. In questo modo si può spiegare il significativo calo di performance nel test del salto in lungo da fermo rilevato a quasi tutte le età, soprattutto nei maschi. Era stato già verificato nel 1981 che la prova del lancio da seduto era il test più correlato con i dati antropometrici. L’aumentata massa corporea permette di trasferire più inerzia all’attrezzo da lanciare e questo fatto può spiegare perché maschi e femmine più pesanti migliorano le loro prestazioni nel lancio a tutte le età. Nella forza isometrica di presa della mano rilevata all’Hand Grip invece non sono state registrate significative differenze ma solo dei lievi miglioramenti nei due generi ma anche una minore variabilità dei dati attorno ai valori medi. Nella corsa a spola, prova di forza esplosiva, rapidità e coordinazione, le prestazioni sono migliorate nei due generi specialmente con le fasce d’età più giovani. I quattordicenni invece tendono a peggiorare. E’ interessante notare che soprattutto le fasce migliori, quelle del 75° percentile, tendono a portarsi al livello del 90° relativamente al rilevamento del 1981. In questo test perciò l’effetto del peso corporeo aumentato non porta ad un calo della performance, soprattutto i più giovani ed i migliori sono più performanti rispetto a quelli del 1981, forse perché gli aspetti coordinativi con spostamenti nello spazio vengono curati più di allora nell’allenamento giovanile. I test carta e matita che non dipendono da abilità sportive non mostrano differenze significative per quanto riguarda il numero di punti effettuati in 10” sia con la mano destra che con la sinistra. Il comma test invece richiedendo oltre le capacità di rapidità anche quelle di ritmo e orientamento e precisione spaziale mostra miglioramenti anche se non significativi nei due generi, forse più evidenti nelle femmine. Queste abilità manuali possono essere esercitate con attività extra sportive che oggi sono di moda ed impegnano giornalmente molti giovani come i video game. Le due prove di equilibrio effettuate per avanti e dietro, in quest’ultimo caso perciò senza poter utilizzare al meglio l’analizzatore visivo, confermano dei netti peggioramenti nei due generi ed a tutte le età. Come interpretare questo dato? E’ difficile ipotizzare un’interazione negativa con il peso corporeo. E’ più probabile che questi aspetti legati all’equilibrio, richiesto solo in certe specialità come la ginnastica artistica, vengano un po’ trascurati da altri sport nella formazione giovanile. Anche il test di flessibilità del tronco evidenzia peggioramenti che interessano i due generi, tutte le età ma anche tutte le fasce prestative identificate dai valori del 25° e 75° percentile. In questo caso, come per gli aspetti coordinativi, si può pensare ad una minore attività dedicata a questa capacità che, se non curata opportunamente con gli esercizi specifici, tende a peggiorare con il crescere dell’età. I dati sulle scelte laterali podaliche, rilevate con i test del mimo, evidenziano una scelta sostanzialmente immutata dei piedi per i compiti proposti e questo è probabilmente da attribuirsi al fatto che queste scelte non risentono di condizionamenti particolari, nel senso che probabilmente sia in famiglia che nella scuola o in ambito sportivo i ragazzi e le ragazze non venivano e non vengono forzati in tali scelte laterali di piede. Anche per quanto riguarda le scelte manuali nei due campioni non si presentano sostanziali differenze, se non nella mano del pettinarsi e dell’afferrare. La cosa sembrerebb...
2009
Prestazione giovanile nello sport: confronto 1981-2008 in Emilia-Romagna
51
58
Conclusioni / Merni F.; Bortolotti A.. - STAMPA. - (2009), pp. 51-58.
Merni F.; Bortolotti A.
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