Per decenni i responsabili di progetti e i direttori di scavo hanno fatto ordine in una marea di dati difformi usando diversi sistemi di archiviazione e gestione dei dati (database, sistemi multimediali, sistemi CAD, ecc.). Negli ultimi dieci anni in Italia abbiamo assistito alla diffusione dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) per la registrazione, l'organizzazione e la visualizzazione in maniera interattiva di grosse banche di dati archeologici, dando così priorità all'aspetto spaziale e geografico. Il lavoro nasce nell'ambito del Progetto COFIN1998 del MURST, responsabile scientifico Prof. Andrea Carandini dell'Università La Sapienza di Roma. Con tale progetto si intende sperimentare un metodo informatizzato di gestione dello scavo che affianchi alle schede US quante più informazioni possibili. Esso si propone di fornire una registrazione, gestione e analisi completa dello scavo archeologico oltre ad una visualizzazione tridimensionale, scomponibile ed interrogabile nelle sue componenti elementari: le Unità Stratigrafiche (UUSS). Si vuole così affiancare alla solita documentazione grafica fatta di piante e prospetti un nuovo formato che tenga anche conto delle superfici e dei volumi di quanto scavato, nonché delle strutture murarie. Un sistema informatico che fosse in grado di gestire tutti i dati accumulati nei nostri archivi, al fine di automatizzare le procedure scientifiche di acquisizione ed elaborazione dell'informazione e di facilitare la ricostruzione fase per fase di una serie di immagini da sottoporre all'interpretazione storica. Il prototipo che qui presentiamo riguarda lo scavo del Palatino e di alcuni ambienti della Regio VII, 9-11 e più dettagliatamente di un ambiente (VII) della cosiddetta "Casa della Pescatrice" nel corso della campagna 2000 che l'Università La Sapienza di Roma ha condotto a Pompei.
Laurenza S., P.C. (2001). Sistema informativo dinamico per la gestione e l’analisi dei dati archeologici: l’esempio di Pompei. Roma : MondoGIS.
Sistema informativo dinamico per la gestione e l’analisi dei dati archeologici: l’esempio di Pompei
Putzolu C.
2001
Abstract
Per decenni i responsabili di progetti e i direttori di scavo hanno fatto ordine in una marea di dati difformi usando diversi sistemi di archiviazione e gestione dei dati (database, sistemi multimediali, sistemi CAD, ecc.). Negli ultimi dieci anni in Italia abbiamo assistito alla diffusione dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) per la registrazione, l'organizzazione e la visualizzazione in maniera interattiva di grosse banche di dati archeologici, dando così priorità all'aspetto spaziale e geografico. Il lavoro nasce nell'ambito del Progetto COFIN1998 del MURST, responsabile scientifico Prof. Andrea Carandini dell'Università La Sapienza di Roma. Con tale progetto si intende sperimentare un metodo informatizzato di gestione dello scavo che affianchi alle schede US quante più informazioni possibili. Esso si propone di fornire una registrazione, gestione e analisi completa dello scavo archeologico oltre ad una visualizzazione tridimensionale, scomponibile ed interrogabile nelle sue componenti elementari: le Unità Stratigrafiche (UUSS). Si vuole così affiancare alla solita documentazione grafica fatta di piante e prospetti un nuovo formato che tenga anche conto delle superfici e dei volumi di quanto scavato, nonché delle strutture murarie. Un sistema informatico che fosse in grado di gestire tutti i dati accumulati nei nostri archivi, al fine di automatizzare le procedure scientifiche di acquisizione ed elaborazione dell'informazione e di facilitare la ricostruzione fase per fase di una serie di immagini da sottoporre all'interpretazione storica. Il prototipo che qui presentiamo riguarda lo scavo del Palatino e di alcuni ambienti della Regio VII, 9-11 e più dettagliatamente di un ambiente (VII) della cosiddetta "Casa della Pescatrice" nel corso della campagna 2000 che l'Università La Sapienza di Roma ha condotto a Pompei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.