Il paesaggio agrario della Sicilia nel secondo dopoguerra era ancora dominato dalle grandi proprietà terriere. Il movimento contadino, incentivato dal decreto Gullo del 19 ottobre 1944 che distribuiva i terreni incolti o mal coltivati a cooperative di contadini, si oppose a questo sistema attraverso l’occupazione dei latifondi. Gli agrari si difesero utilizzando vie legali, ma non solo. L’articolo descrive il patto agrariomafioso messo in atto per reprimere questa mobilitazione. Vengono analizzate in particolare le uccisioni dei dirigenti del movimento contadino Placido Rizzotto e Giuseppe Maniaci, per mostrare il grado di collaborazione che si venne ad instaurare tra alcuni esponenti delle forze di pubblica sicurezza e la mafia
La repressione del movimento contadino in Sicilia (1944-1950)
Gabriele Montalbano
Primo
2012
Abstract
Il paesaggio agrario della Sicilia nel secondo dopoguerra era ancora dominato dalle grandi proprietà terriere. Il movimento contadino, incentivato dal decreto Gullo del 19 ottobre 1944 che distribuiva i terreni incolti o mal coltivati a cooperative di contadini, si oppose a questo sistema attraverso l’occupazione dei latifondi. Gli agrari si difesero utilizzando vie legali, ma non solo. L’articolo descrive il patto agrariomafioso messo in atto per reprimere questa mobilitazione. Vengono analizzate in particolare le uccisioni dei dirigenti del movimento contadino Placido Rizzotto e Giuseppe Maniaci, per mostrare il grado di collaborazione che si venne ad instaurare tra alcuni esponenti delle forze di pubblica sicurezza e la mafiaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.