Le migrazioni di manodopera dall’Europa meridionale durante l’età degli imperialismi non si diressero solamente verso le Americhe, ma anche verso quei paesi africani i cui regimi coloniali avevano imposto un modello produttivo che attirava forza lavoro. Nonostante alcune ricerche su casi specifici, il flusso migratorio verso gli spazi coloniali esteri rimasto per lungo tempo in una penombra storiografica, trovandosi a metà strada fra la storia delle migrazioni e quella del colonialismo. Per il caso italiano, la libera emigrazione volontaria d’et liberale in Africa preferì di gran lunga i paesi sotto influenza francese o inglese alla Libia, sotto il precario controllo italiano dopo 1912 o ai lontani e poco promettenti possedimenti coloniali in Eritrea e in Somalia. Le opere promosse dal capitalismo francese avevano reso la Tunisia, anche prima dell’effettiva occupazione della Reggenza nel 1881, un paese di destinazione per gli operai provenienti dalla Sicilia, dalla Sardegna e dal meridione italiano. La Tunisia stata inoltre un luogo di rifugio per sovversivi e oppositori politici italiani, dai patrioti risorgimentali della prima metà dell’Ottocento fino agli anarchici di fine secolo e agli esuli antifascisti. Gruppi anarchici provenienti dall’Italia avevano reso la capitale maghrebina uno dei nodi della rete del radicalismo globale di fine secolo. La formazione, a Tunisi, di un movimento operaio a inizio Novecento fu un processo dialogante con l’anarchismo locale. Alla produzione teorica degli esuli anarchici pi interessata al quadro internazionale che al contesto tunisino, subentrò la creazione di organizzazioni operaie locali composte principalmente da immigrati italiani. La stampa divenne il mezzo più efficace per formare uno spazio collettivo di rivendicazione e di connessione con altre esperienze operaie. Benché nella storiografia del sindacalismo tunisino sia spesso citato lo sciopero del 1904 come "l'acte de naissance du mouvement ouvrier en Tunisie " è finora mancata una ricostruzione di questo evento la cui portata storica trova riscontro nelle fonti archivistiche.
Gabriele Montalbano (2021). Tutti per uno, uno per tutti'. Tunisi, 1° Maggio 1904". ZAPRUDER, 55, 126-137.
Tutti per uno, uno per tutti'. Tunisi, 1° Maggio 1904"
Gabriele Montalbano
Primo
2021
Abstract
Le migrazioni di manodopera dall’Europa meridionale durante l’età degli imperialismi non si diressero solamente verso le Americhe, ma anche verso quei paesi africani i cui regimi coloniali avevano imposto un modello produttivo che attirava forza lavoro. Nonostante alcune ricerche su casi specifici, il flusso migratorio verso gli spazi coloniali esteri rimasto per lungo tempo in una penombra storiografica, trovandosi a metà strada fra la storia delle migrazioni e quella del colonialismo. Per il caso italiano, la libera emigrazione volontaria d’et liberale in Africa preferì di gran lunga i paesi sotto influenza francese o inglese alla Libia, sotto il precario controllo italiano dopo 1912 o ai lontani e poco promettenti possedimenti coloniali in Eritrea e in Somalia. Le opere promosse dal capitalismo francese avevano reso la Tunisia, anche prima dell’effettiva occupazione della Reggenza nel 1881, un paese di destinazione per gli operai provenienti dalla Sicilia, dalla Sardegna e dal meridione italiano. La Tunisia stata inoltre un luogo di rifugio per sovversivi e oppositori politici italiani, dai patrioti risorgimentali della prima metà dell’Ottocento fino agli anarchici di fine secolo e agli esuli antifascisti. Gruppi anarchici provenienti dall’Italia avevano reso la capitale maghrebina uno dei nodi della rete del radicalismo globale di fine secolo. La formazione, a Tunisi, di un movimento operaio a inizio Novecento fu un processo dialogante con l’anarchismo locale. Alla produzione teorica degli esuli anarchici pi interessata al quadro internazionale che al contesto tunisino, subentrò la creazione di organizzazioni operaie locali composte principalmente da immigrati italiani. La stampa divenne il mezzo più efficace per formare uno spazio collettivo di rivendicazione e di connessione con altre esperienze operaie. Benché nella storiografia del sindacalismo tunisino sia spesso citato lo sciopero del 1904 come "l'acte de naissance du mouvement ouvrier en Tunisie " è finora mancata una ricostruzione di questo evento la cui portata storica trova riscontro nelle fonti archivistiche.File | Dimensione | Formato | |
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