The Late-Roman “Parco di Teodorico” Wreck, Ravenna, Italy: Preliminary Remarks on the Hull and the Shipbuilding

The paper is dedicated to the 5th century AD wreck found near the Mausoleum of Theodoric in Ravenna, near the ancient beach line, in the sandy deposits at a depth of about 8 m from the present ground level. The wreck was excavated and documented in winter 1998-1999, then stabilised and protected with a double shell of silicone rubber and fibreglass, finally removed and transferred to the restoration center in Comacchio. At the time of discovery it was fragmentary of the stern but overall in a good preservation state. It measures 7.22 m in length and 2.75 m in maximum width. The right side is preserved up to beyond the sheer strake. The peculiarity of the hull lies mainly in the system and principle of construction, as the planking is joined using the classic tenon and mortise system, but with tenons that are widely spaced and not fixed by pegs. It is one of the oldest examples of the shipbuilding transition from the shell-first to the skeleton-first principle, a process documented between late antiquity and the early Middle Ages.

Il contributo è dedicato al relitto di una barca del V secolo d.C. rinvenuta nei pressi del Mausoleo di Teodorico a Ravenna, in corrispondenza dell'antica linea di spiaggia, nei depositi sabbiosi a circa 8 m di profondità dall'attuale piano di campagna. Il relitto è stato scavato e documentato nell'inverno 1998-1999, quindi stabilizzato e protetto con un doppio guscio di gomma siliconica e vetroresina, infine rimosso e trasferito al laboratorio di restauro a Comacchio. Al momento della scoperta si presentava frammentario del quarto di poppa ma nel complesso in buono stato di conservazione. Misura 7,22 m di lunghezza e 2,75 m di larghezza massima. La fiancata destra è conservata fin oltre il corso di cinta. La peculiarità dello scafo risiede principalmente nel sistema e nel principio costruttivo, avendo il fasciame unito tramite il classico sistema a tenone e mortasa, ma con tenoni molto distanziati e non fissati da cavicchi. In quanto alla costruzione costituisce uno dei primissimi esempi che attestano il passaggio tra il principio a fasciame portante e quello a scheletro portante, processo documentato tra la tarda antichità e l'alto medioevo.