L’articolo si propone di rileggere la tradizionale dicotomia letteraria tra campagna e città così come viene riconfigurata in alcuni romanzi che hanno tematizzato la sconfitta delle rivolte del Sessantotto: Le cinque giornate di Luciano Bianciardi (1969), Cani sciolti di Renzo Paris (1973) e Mareblù di Sebastiano Vassalli (1982). Si vedrà come l’esilio post-sessantottesco dei protagonisti, ritiratisi in un ambiente naturale avulso dall’incedere della storia e contrapposto alla città intesa come luogo della rivolta, si abbini a un sentimento di mancata presa sulla realtà e all’invocazione di un’apocalisse che può essere l'unico sollievo al loro sentimento di scacco politico ed esistenziale.
Paesaggi della sconfitta. Esilî nella natura dopo il lungo Sessantotto / Beniamino Della Gala. - In: L'ULISSE. - ISSN 1973-2740. - ELETTRONICO. - 24:(2021), pp. 99-116.
Paesaggi della sconfitta. Esilî nella natura dopo il lungo Sessantotto
Beniamino Della Gala
2021
Abstract
L’articolo si propone di rileggere la tradizionale dicotomia letteraria tra campagna e città così come viene riconfigurata in alcuni romanzi che hanno tematizzato la sconfitta delle rivolte del Sessantotto: Le cinque giornate di Luciano Bianciardi (1969), Cani sciolti di Renzo Paris (1973) e Mareblù di Sebastiano Vassalli (1982). Si vedrà come l’esilio post-sessantottesco dei protagonisti, ritiratisi in un ambiente naturale avulso dall’incedere della storia e contrapposto alla città intesa come luogo della rivolta, si abbini a un sentimento di mancata presa sulla realtà e all’invocazione di un’apocalisse che può essere l'unico sollievo al loro sentimento di scacco politico ed esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.