I tarì arabi siciliani possono essere considerati tra le più prestigiose monete dell’epoca; imitate da normanni e svevi, erano accettati in tutto il bacino del Mediterraneo. Venivano coniati esemplari dal peso molto variabile, dai più pesanti, oggi considerati semplicemente “tarì di peso elevato”, ad esemplari più leggeri, dal peso di poco sotto al grammo. Non si coniavano monete di pondometria inferiore, e i tarì essendo cambiati a peso, venivano frazionati per raggiungere il peso in oro del bene. Si è anche a conoscenza dell’esistenza, nel periodo svevo, di sacchetti in lino o canapa dotati del sigillo imperiale, all’interno dei quali erano contenuti tarì sia integri che frazionati, il cui peso in oro era garantito dallo “stato”. In questo lavoro verranno analizzati 11 tarì frazionati normanni, e 1 tarì svevo, coniato sotto Federico II, con analisi microscopiche (SEM/EDX), per stabilire il loro reale contenuto di fino e cercare di capire come essi venivano realmente spezzati. Con le analisi microscopiche si analizzerà la zona della frattura, per comprendere se essa avvenne per mezzo di arnesi da taglio, oggetti di fortuna o qualsiasi altro strumento, e se essa fosse praticata già in zecca o solo prima dell’eventuale compravendita.

Analisi SEM/EDX su frazioni di tarì normanni e svevi / Domenico luciano moretti. - STAMPA. - (2019). (Intervento presentato al convegno Incontro Internazionale di Studi 'Monete frazionate. Quadri regionali, questioni cronologiche, aspetti economici' tenutosi a Milano, Università del Sacro Cuore nel 16-17 settembre 2019).

Analisi SEM/EDX su frazioni di tarì normanni e svevi

Domenico luciano moretti
2019

Abstract

I tarì arabi siciliani possono essere considerati tra le più prestigiose monete dell’epoca; imitate da normanni e svevi, erano accettati in tutto il bacino del Mediterraneo. Venivano coniati esemplari dal peso molto variabile, dai più pesanti, oggi considerati semplicemente “tarì di peso elevato”, ad esemplari più leggeri, dal peso di poco sotto al grammo. Non si coniavano monete di pondometria inferiore, e i tarì essendo cambiati a peso, venivano frazionati per raggiungere il peso in oro del bene. Si è anche a conoscenza dell’esistenza, nel periodo svevo, di sacchetti in lino o canapa dotati del sigillo imperiale, all’interno dei quali erano contenuti tarì sia integri che frazionati, il cui peso in oro era garantito dallo “stato”. In questo lavoro verranno analizzati 11 tarì frazionati normanni, e 1 tarì svevo, coniato sotto Federico II, con analisi microscopiche (SEM/EDX), per stabilire il loro reale contenuto di fino e cercare di capire come essi venivano realmente spezzati. Con le analisi microscopiche si analizzerà la zona della frattura, per comprendere se essa avvenne per mezzo di arnesi da taglio, oggetti di fortuna o qualsiasi altro strumento, e se essa fosse praticata già in zecca o solo prima dell’eventuale compravendita.
2019
Incontro Internazionale di Studi 'Monete frazionate. Quadri regionali, questioni cronologiche, aspetti economici', Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 16-17 settembre 2019.
Analisi SEM/EDX su frazioni di tarì normanni e svevi / Domenico luciano moretti. - STAMPA. - (2019). (Intervento presentato al convegno Incontro Internazionale di Studi 'Monete frazionate. Quadri regionali, questioni cronologiche, aspetti economici' tenutosi a Milano, Università del Sacro Cuore nel 16-17 settembre 2019).
Domenico luciano moretti
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/845655
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact