Conflitti del mondo che diviene. Arcangeli tra Matta e Sutherland

The essay examines Francesco Arcangeli’s critical reflections on two significant international artists, Sebastian Matta and Graham Sutherland. Between the end of the Fifties and the beginning of the Sixties many young Italian artists looked to these two major figures searching for new figurative solutions and to overcome the materialbound nature of Informal art. The theorising of «free modern realism» by Arcangeli was a critical response to these developments that were increasingly seeking to create a dialogue with mass visual culture. In the critical perspective proposed by Arcangeli, Matta and Sutherland thus became ideal examples of artists pursuing an image that offered an alternative to the serial and stereotyped images of Pop Art, reaffirming the fundamental values of the organic dimension.

Il saggio pone a confronto le riflessioni critiche svolte da Francesco Arcangeli su due importanti artisti internazionali, Sebastian Matta e Graham Sutherland. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta molti giovani artisti italiani guardano a questi due maestri per trovare nuove soluzioni figurali e superare il materismo dell’Informale. La teorizzazione del “libero realismo moderno” da parte di Arcangeli si pone come risposta problematica a queste evoluzioni che cercano sempre più un dialogo con la cultura visiva di massa. Matta e Sutherland diventano così, nella prospettiva critica aperta da Arcangeli, i modelli ideali di una concezione di immagine alternativa a quella seriale e stereotipata della Pop Art, riaffermando i valori primari della dimensione organica.