La pietra bolognese che di notte riluce e altre curiosità scientifiche cittadine

La Pietra di Bologna che, come scrisse J.W. Goethe, di notte riluce, è una varietà di baritina (solfato di bario, BaSO4) che si presenta sotto forma di arnioni o noduli fibroso-raggiati. Ridotta in polvere, impastata con adatti leganti, come ad esempio l’albume d’uovo, e calcinata su carbone, si riduce a solfuro che, in forza delle impurità metalliche presenti, dà luogo alla fosforescenza. Per questo è nota anche come Fosforo di Bologna o Pietra Fosforica Bolognese. L'articolo espone le ricerche che dagli inizi del '600, quando fu scoperta, fino ad oggi, sono state condotte e le diverse l'interpretazioni che si sono succedute del fenomeno della fosforescenza. Si sofferma pure sulle cronache popolari che l'ebbero protagonista ed estende lo sguardo anche alle cosiddette ampolle di Bologna, ossia recipienti in vetro con singolari proprietà, che attirarono, al pari della Pietra, la curiosità dei viaggiatori.