I denari della collezione Mark Von Marksfeld: nuove acquisizioni

This article examines two coins of King Manfredi, widely surveyed in the literature on Swabian coinage. These coins appeared for the first time in 1858 on a brochure published in Milan by an Austrian officia! at rest, Cap. Marks J. von Marksfeld, and have since become part ofthe large family ofSwabians' billon denari. Tue article argues that, due to the coins' poor conditions and the lack of contemporary texts on Southern ltaly's coinage, Marks' reading results incorrect, and the two coins nonexist­ent. This claim is supported by evidence found in the rèlevant literature, and in the author's field research. Interviews have been conducted with leading experts in this coinage, major collectors, and the largest European auction houses, in order to check whether they had ever seen these coins in person. Tue results ofthe research found no evidence ofthe coins' existence in any ofthe cases. Moreover, to further substantiate the thesis, it will be underlined that the work ofMarks had already been un­dermined by his misinterpretation ofsome Angevin coins, as proven in Travaini (1993) and Giuliani and Fabrizi (2013). Final­ly, the article proposes a revision of the texts concerning Swabian coinage, especially since nobody after Marks has ever owned or seen these coins.

Questo articolo esamina principalmente due monete di Re Manfredi che sono censite in ogni libro e articolo sulla monetazione Sveva. Comparse per la prima volta nel 1858 su una brochure pubblicata nella Milano austriaca da un ufficiale a riposo, il cap. Marks J. von Marksfeld e da allora entrate a far parte della numerosa famiglia dei denari in biglione svevi. In questo articolo si parla principalmente di due monete, molto probabilmente inesistenti perché frutto di un errata lettura delle stesse da parte del Marks essendo molto rovinate e non esistendo ancora testi molto precisi per la monetazione del Sud Italia. Si cercherà di spie­ gare il perché di questa affermazione, con un'attenta ricerca bibliografica e un'ancora più attenta ricerca sul campo intervistan­ do i maggiori esperti in questa monetazione, i maggiori collezionisti e le più grandi case d'asta europee per sapere se nella loro vita, avessero mai visto queste monete, non trovando infine riscontri in nessuno dei casi. Infine, per avvalorare questa tesi vie­ ne dimostrato che il lavoro del Marks in passato era già stato contraddetto dalla Travaini (1993) e da Giuliani e Fabrizi (2013) per via di alcune monete angioine da lui mal interpretate. Si auspica che questa ricerca sia utile per una revisione dei te­ sti sulla monetazione sveva, in quanto mai nessuno dopo il Marks ha mai posseduto o visto queste monete.