Il posizionamento del materiale da otturazione retrograda durante chirurgia periapicale è una procedura della massima importanza volta a sigillare ermeticamente lo spazio endodontico, qualora tale scopo non sia stato ottenuto tramite il trattamento endodontico ortogrado. A tal fine sono stati presi in esame e testati numerosi materiali, ma fino ad oggi nessuno si è dimostrato essere quello ideale. Recentemente è stato commercializzato in Europa il ProRootTM MTA, un cemento composto da una polvere ed un liquido (acqua) da miscelarsi in rapporto 3/1, che ha dimostrato di possedere numerose caratteristiche ideali, ma che ha, nella difficoltà del maneggiare il cemento dopo la sua preparazione, il problema principale. Nella pratica clinica si è evidenziato infatti come sia difficile il controllo della consistenza della sua preparazione e di conseguenza della sua inserzione nella retrocavità preparata e della sua compattazione in situ. Visto che Fridland e Rosado hanno dimostrato come il grado di solubilità e porosità di questo materiale aumenti con l’aumentare della quantità di liquido aggiunto alla polvere in fase di miscelazione, si è pensato di provare ad usarlo in polvere, senza prima miscelarlo con acqua, per controllare meglio la fase di riempimento e di compattazione della preparazione retrograda. Lo scopo di questo studio, è quindi, quello di paragonare in vitro, ad intervalli di tempo, la resistenza alla microinfiltrazione di radici otturate con ProRootTM MTA preparato secondo le indicazioni della casa produttrice, e usato in polvere, senza precedente miscelazione con acqua. Materiali e metodi 44 denti umani monoradicolati estratti di recente sono stati decoronati, strumentati, otturati con gutta-percha senza cemento, apicectomizzati a 3mm dall’apice ed infine è stata preparata in ciascun elemento la cavità retrograda mediante punte ultrasoniche da retropreparazione CK3. I denti sono stati suddivisi casualmente in 2 gruppi A (n=20) e B (n=20) con 2 controlli positivi e 2 negativi. I denti del gruppo A sono stati otturati con ProRootTM MTA preparato come suggerisce la casa produttrice (polvere/ liquido in proporzione 3:1, mescolati per 1 minuto), nel gruppo B i denti sono stati otturati come nel gruppo A, ma solamente con la polvere, senza preventiva miscelazione con acqua. I due controlli positivi sono stati lasciati senza otturazione retrograda, mentre quelli negativi sono stati riempiti di cera e isolati con due strati di smalto da unghie. La guttaperca, che fungeva solo da supporto per la compattazione del materiale è poi stata rimossa e le sezioni radicolari collegate tramite apposite placchette ad un permeabilimetro (microleakage measurement system) per valutarne il grado di infiltrazione a 24 ore, 1,2,4, 8, 12 settimane. Le rilevazioni della microinfiltrazione sono state effettuate per ogni campione tre volte per 3 minuti ciascuna, per ogni sessione sperimentale e sono state riportate le medie aritmetiche degli spostamenti della bolla di riferimento, espressi in millimetri. I risultati sono stati analizzati tramite il software di statistica SPSS, la congruenza dei valori ottenuti è stata analizzata tramite il test di Levene paragonati con il test T di Student. Risultati I risultati ottenuti in ogni sessione sperimentale si sono dimostrati congrui e paragonabili fra loro secondo la statistica di Levene (tabella 1) Il T di Student non ha mostrato differenze statisticamente significative tra le medie dei valori di microinfiltrazione dei campioni dei due gruppi confrontati in nessun tempo.
Titolo: | Utilizzazione di proroot MTA non idratato come materiale da otturazione retrograda: analisi preliminare in vitro di permeabilità |
Autore/i: | PELLICCIONI, GIAN ANDREA; c. p. vellani; SAURO, SALVATORE; MARCHETTI, CLAUDIO; PRATI, CARLO |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2004 |
Rivista: | |
Abstract: | Il posizionamento del materiale da otturazione retrograda durante chirurgia periapicale è una procedura della massima importanza volta a sigillare ermeticamente lo spazio endodontico, qualora tale scopo non sia stato ottenuto tramite il trattamento endodontico ortogrado. A tal fine sono stati presi in esame e testati numerosi materiali, ma fino ad oggi nessuno si è dimostrato essere quello ideale. Recentemente è stato commercializzato in Europa il ProRootTM MTA, un cemento composto da una polvere ed un liquido (acqua) da miscelarsi in rapporto 3/1, che ha dimostrato di possedere numerose caratteristiche ideali, ma che ha, nella difficoltà del maneggiare il cemento dopo la sua preparazione, il problema principale. Nella pratica clinica si è evidenziato infatti come sia difficile il controllo della consistenza della sua preparazione e di conseguenza della sua inserzione nella retrocavità preparata e della sua compattazione in situ. Visto che Fridland e Rosado hanno dimostrato come il grado di solubilità e porosità di questo materiale aumenti con l’aumentare della quantità di liquido aggiunto alla polvere in fase di miscelazione, si è pensato di provare ad usarlo in polvere, senza prima miscelarlo con acqua, per controllare meglio la fase di riempimento e di compattazione della preparazione retrograda. Lo scopo di questo studio, è quindi, quello di paragonare in vitro, ad intervalli di tempo, la resistenza alla microinfiltrazione di radici otturate con ProRootTM MTA preparato secondo le indicazioni della casa produttrice, e usato in polvere, senza precedente miscelazione con acqua. Materiali e metodi 44 denti umani monoradicolati estratti di recente sono stati decoronati, strumentati, otturati con gutta-percha senza cemento, apicectomizzati a 3mm dall’apice ed infine è stata preparata in ciascun elemento la cavità retrograda mediante punte ultrasoniche da retropreparazione CK3. I denti sono stati suddivisi casualmente in 2 gruppi A (n=20) e B (n=20) con 2 controlli positivi e 2 negativi. I denti del gruppo A sono stati otturati con ProRootTM MTA preparato come suggerisce la casa produttrice (polvere/ liquido in proporzione 3:1, mescolati per 1 minuto), nel gruppo B i denti sono stati otturati come nel gruppo A, ma solamente con la polvere, senza preventiva miscelazione con acqua. I due controlli positivi sono stati lasciati senza otturazione retrograda, mentre quelli negativi sono stati riempiti di cera e isolati con due strati di smalto da unghie. La guttaperca, che fungeva solo da supporto per la compattazione del materiale è poi stata rimossa e le sezioni radicolari collegate tramite apposite placchette ad un permeabilimetro (microleakage measurement system) per valutarne il grado di infiltrazione a 24 ore, 1,2,4, 8, 12 settimane. Le rilevazioni della microinfiltrazione sono state effettuate per ogni campione tre volte per 3 minuti ciascuna, per ogni sessione sperimentale e sono state riportate le medie aritmetiche degli spostamenti della bolla di riferimento, espressi in millimetri. I risultati sono stati analizzati tramite il software di statistica SPSS, la congruenza dei valori ottenuti è stata analizzata tramite il test di Levene paragonati con il test T di Student. Risultati I risultati ottenuti in ogni sessione sperimentale si sono dimostrati congrui e paragonabili fra loro secondo la statistica di Levene (tabella 1) Il T di Student non ha mostrato differenze statisticamente significative tra le medie dei valori di microinfiltrazione dei campioni dei due gruppi confrontati in nessun tempo. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 2005-09-30 08:33:46 |
Appare nelle tipologie: | 1.01 Articolo in rivista |