Nella letteratura di inizio Ottocento compare un personaggio singolare: l’eroe persecutore. Il Settecento era stato dominato da romanzi sul tema della fanciulla perseguitata da malevoli aguzzini (Sade, Richardson, etc.), che in superficie ponevano l’ostinata innocenza della giovane come valore da perseguire; contestualmente però, davano sempre più spazio alle ragioni dei personaggi malvagi (Lovelace, i vari rapitori di Justine). Il Romanticismo segna un’accelerazione in questo processo: l’eroe protagonista diventa il persecutore della fanciulla, la quale a sua volta simbolizza l’innocenza perduta, ormai per sempre. I protagonisti di Faust (la prima parte è del 1808), Manfred (1817), Confessione di un figlio del secolo (1836), Un eroe del nostro tempo (1840), sono eroi dall’ambiguo valore morale. Quasi sempre dissoluti, individualisti, affetti da gravi forme di bovarismo, che li conduce a vedere nelle loro vaghe esistenze dei titanismi smodati, in aperta opposizione alla morale comune e conservatrice, Antica e anacronistica per loro che si dichiarano Moderni. Puntualmente attraggono nella loro orbita delle giovani fanciulle, alle quali spetta una tragica fine: uccise, suicide, disconosciute, reiette. L’intervento si propone di commentare il rapporto degli autori con questi personaggi, le cui azioni spesso non sono condannate, ma addirittura giustificate, ricondotte a quel mal du siècle di inizio Ottocento. La persecuzione, spesso sistematica e deliberata, assume la forma di una degenerazione dell’ennui, quasi volutamente ricercata per sfuggirvi. L’intervento affronterà l’allontanamento tra la morale comune e l’individualismo di questi ambigui eroi della Modernità, quindi la dinamica romanzesca tramite la quale si afferma la separazione tra etica e volere individuale, o tra una forma Antica di etica ed una moderna. Si tenterà inoltre di comprendere come funzioni a livello estetico e di rappresentazione l’identificazione dell’autore con un personaggio protagonista ambiguo e possibilmente negativo.

Faust, Manfred, Octave, Pečorin. Eroi ottocenteschi tra persecuzione e mal du siècle.

Luca Tognocchi
2021

Abstract

Nella letteratura di inizio Ottocento compare un personaggio singolare: l’eroe persecutore. Il Settecento era stato dominato da romanzi sul tema della fanciulla perseguitata da malevoli aguzzini (Sade, Richardson, etc.), che in superficie ponevano l’ostinata innocenza della giovane come valore da perseguire; contestualmente però, davano sempre più spazio alle ragioni dei personaggi malvagi (Lovelace, i vari rapitori di Justine). Il Romanticismo segna un’accelerazione in questo processo: l’eroe protagonista diventa il persecutore della fanciulla, la quale a sua volta simbolizza l’innocenza perduta, ormai per sempre. I protagonisti di Faust (la prima parte è del 1808), Manfred (1817), Confessione di un figlio del secolo (1836), Un eroe del nostro tempo (1840), sono eroi dall’ambiguo valore morale. Quasi sempre dissoluti, individualisti, affetti da gravi forme di bovarismo, che li conduce a vedere nelle loro vaghe esistenze dei titanismi smodati, in aperta opposizione alla morale comune e conservatrice, Antica e anacronistica per loro che si dichiarano Moderni. Puntualmente attraggono nella loro orbita delle giovani fanciulle, alle quali spetta una tragica fine: uccise, suicide, disconosciute, reiette. L’intervento si propone di commentare il rapporto degli autori con questi personaggi, le cui azioni spesso non sono condannate, ma addirittura giustificate, ricondotte a quel mal du siècle di inizio Ottocento. La persecuzione, spesso sistematica e deliberata, assume la forma di una degenerazione dell’ennui, quasi volutamente ricercata per sfuggirvi. L’intervento affronterà l’allontanamento tra la morale comune e l’individualismo di questi ambigui eroi della Modernità, quindi la dinamica romanzesca tramite la quale si afferma la separazione tra etica e volere individuale, o tra una forma Antica di etica ed una moderna. Si tenterà inoltre di comprendere come funzioni a livello estetico e di rappresentazione l’identificazione dell’autore con un personaggio protagonista ambiguo e possibilmente negativo.
2021
Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri? - Convegno Compalit 2021, Milano
Luca Tognocchi
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