Pubblicato da Jacqueline Harpman nel 1999, Dieu et moi, tradotto in italiano col titolo Io e Dio, è un romanzo breve dell'autrice belga di lingua francese che ha vinto i prestigiosi premi letterari Victor Rossel nel 1959 per Brève Arcadie e Médicis per Orlanda nel 1996. Nel romanzo Io e Dio la narratrice, che somiglia incredibilmente alla scrittrice, è appena deceduta e si ritrova dapprima al cospetto dell'Angelo della Morte, e poi di Dio stesso. Si instaura così un dialogo vivace, estremamente brillante, a tratti ironico, a tratti cinico, tra l'anima della narratrice, che si definisce assolutamente atea, e un Dio che appare davvero troppo umano per poter essere identificato con il Dio di una qualunque delle religioni. Ne La vieille dame et moi, pubblicato nel 2001 e tradotto in italiano col titolo La Visita, la Harpman racconta ancora una volta un incontro "surreale" tra una scrittrice, comodamente seduta nel suo giardino, e una vecchissima donna che sembra conoscere anche i suoi più intimi segreti. Tra le due voci femminili si crea uno scambio dialettico, quasi "agonistico" che verte principalmente sulla scrittura, sui suoi "tic", ma anche sulle verità più segrete e profonde legate al mondo della letteratura
C. Elefante (2005). Io e Dio. FIRENZE- MILANO : Giunti.
Io e Dio
ELEFANTE, CHIARA
2005
Abstract
Pubblicato da Jacqueline Harpman nel 1999, Dieu et moi, tradotto in italiano col titolo Io e Dio, è un romanzo breve dell'autrice belga di lingua francese che ha vinto i prestigiosi premi letterari Victor Rossel nel 1959 per Brève Arcadie e Médicis per Orlanda nel 1996. Nel romanzo Io e Dio la narratrice, che somiglia incredibilmente alla scrittrice, è appena deceduta e si ritrova dapprima al cospetto dell'Angelo della Morte, e poi di Dio stesso. Si instaura così un dialogo vivace, estremamente brillante, a tratti ironico, a tratti cinico, tra l'anima della narratrice, che si definisce assolutamente atea, e un Dio che appare davvero troppo umano per poter essere identificato con il Dio di una qualunque delle religioni. Ne La vieille dame et moi, pubblicato nel 2001 e tradotto in italiano col titolo La Visita, la Harpman racconta ancora una volta un incontro "surreale" tra una scrittrice, comodamente seduta nel suo giardino, e una vecchissima donna che sembra conoscere anche i suoi più intimi segreti. Tra le due voci femminili si crea uno scambio dialettico, quasi "agonistico" che verte principalmente sulla scrittura, sui suoi "tic", ma anche sulle verità più segrete e profonde legate al mondo della letteraturaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.