Il contributo si articola in tre parti strettamente intrecciate tra loro. La prima studia la tipologia dei granai dell'Egitto ellenistico e romano e si sofferma sul concetto, ivi ben attestato, di “sistema misto di conservazione”. La seconda si concentra sul lessico dei magazzini. La terza sul “personale” (ovvero chiunque vi si trovi ad operare) dei “granai” (gli edifici così denominati non sempre ospitano frumento, o solo frumento) e la definizione del suo ruolo e delle sue funzioni nelle varie fasi di raccolta, registrazione, controllo, distribuzione e trasporto del prodotto agricolo. Se le descrizioni dei “granai” sono contenute pressoché esclusivamente in contratti d’affitto privati, il personale che compare nei documenti è connesso principalmente a strutture pubbliche e vi figura soprattutto in quanto coinvolto con le operazioni relative al “grano” fiscale. La rassegna e l’analisi delle funzioni e delle denominazioni consentono di chiarire anche talune questioni logistiche e organizzative, tra cui la totale infondatezza del luogo comune (dominante in dottrina) che il sitologo sia un “funzionario preposto ad un singolo granaio”; la conservazione e il trasporto del cereale in covone o in spiga ovvero trebbiato e vagliato; nonché l’uso del “sacco” come unità di misura contabile standard. This paper is made of three parts strictly connected each other. The first one is a study on tipologies of the Egyptian granaries in Hellenistic and Roman times and dwells upon the concept of “a mixed system of corn storage”. The second one is centred on the vocabulary of grain-stores. The third on “staff” (that is any worker or official in them) of the “granaries” (though the buildings so called not always held wheat, or only wheat) and his role and functions in the various steps of collecting, recording, controlling, distributing and transporting “corn”. If the descriptions of the “grain-stores” are preserved almost only in private leases, the staff we find in documents is mainly linked with public structures and it is shown as connected with fiscal “corn”. The review and analysis of functions and vocabulary allow also to throw light into some logistic and administrative topics, as the mistaken (but commonly attested in literature) notion that the sitologos is “an official in charge on a specific grain-store”; the preservation and transport of corn in sheaves or in ears or cleaned and sifted; the use of the “sack” as a standard accounting unit.

Granai nell'Egitto ellenistico e romano: problemi tipologici, lessicali, funzionale e metodologici.

GERACI, GIOVANNI
2008

Abstract

Il contributo si articola in tre parti strettamente intrecciate tra loro. La prima studia la tipologia dei granai dell'Egitto ellenistico e romano e si sofferma sul concetto, ivi ben attestato, di “sistema misto di conservazione”. La seconda si concentra sul lessico dei magazzini. La terza sul “personale” (ovvero chiunque vi si trovi ad operare) dei “granai” (gli edifici così denominati non sempre ospitano frumento, o solo frumento) e la definizione del suo ruolo e delle sue funzioni nelle varie fasi di raccolta, registrazione, controllo, distribuzione e trasporto del prodotto agricolo. Se le descrizioni dei “granai” sono contenute pressoché esclusivamente in contratti d’affitto privati, il personale che compare nei documenti è connesso principalmente a strutture pubbliche e vi figura soprattutto in quanto coinvolto con le operazioni relative al “grano” fiscale. La rassegna e l’analisi delle funzioni e delle denominazioni consentono di chiarire anche talune questioni logistiche e organizzative, tra cui la totale infondatezza del luogo comune (dominante in dottrina) che il sitologo sia un “funzionario preposto ad un singolo granaio”; la conservazione e il trasporto del cereale in covone o in spiga ovvero trebbiato e vagliato; nonché l’uso del “sacco” come unità di misura contabile standard. This paper is made of three parts strictly connected each other. The first one is a study on tipologies of the Egyptian granaries in Hellenistic and Roman times and dwells upon the concept of “a mixed system of corn storage”. The second one is centred on the vocabulary of grain-stores. The third on “staff” (that is any worker or official in them) of the “granaries” (though the buildings so called not always held wheat, or only wheat) and his role and functions in the various steps of collecting, recording, controlling, distributing and transporting “corn”. If the descriptions of the “grain-stores” are preserved almost only in private leases, the staff we find in documents is mainly linked with public structures and it is shown as connected with fiscal “corn”. The review and analysis of functions and vocabulary allow also to throw light into some logistic and administrative topics, as the mistaken (but commonly attested in literature) notion that the sitologos is “an official in charge on a specific grain-store”; the preservation and transport of corn in sheaves or in ears or cleaned and sifted; the use of the “sack” as a standard accounting unit.
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