Alessandro Piceller è figura assai poco indagata delle storia del collezionismo italiano, nonostante abbia avuto un ruolo assai importante in qualità di intermediario e agente per numerosi e importanti studiosi, collezionisti, mercanti, connoisseurs, direttori di museo europei e dell’Italia appena unita. A lui, fin dagli anni Sessanta dell’Ottocento, sono da ricondurre numerose intermediazioni riguardo le vendite di dipinti su tavola e tela, affreschi staccati, mobili e arredi antichi provenienti, soprattutto, da chiese e palazzi nobiliari dell’Umbria, ma anche, come ricordato sopra, oggetti archeologici, in particolare reperti provenienti dalle campagne di scavo che in quel mentre si conducevano nella sua terra. In questo saggio, attraverso l'analisi di diversi documenti inediti, vengono indagate le vicende di un dipinto di Bernardino Zaganalli e di una tavoletta di Bernardino di Mariotto che il Nostro ebbe a trattare col principe degli antiquari fiorentini, il notissimo Stefano Bardini. Il saggio, prendo spunto da numerosi documenti inediti recuperati nell'Archivio Bardini di Firenze e in quello Piceller di Perugia.
Luca Ciancabilla (2020). Alessandro Piceller, Stefano Bardini, una Santa Caterina d’Alessandria di Bernardino Zaganelli e due tavolette di Bernardino di Mariotto. Perugia : Aguaplano.
Alessandro Piceller, Stefano Bardini, una Santa Caterina d’Alessandria di Bernardino Zaganelli e due tavolette di Bernardino di Mariotto
Luca Ciancabilla
2020
Abstract
Alessandro Piceller è figura assai poco indagata delle storia del collezionismo italiano, nonostante abbia avuto un ruolo assai importante in qualità di intermediario e agente per numerosi e importanti studiosi, collezionisti, mercanti, connoisseurs, direttori di museo europei e dell’Italia appena unita. A lui, fin dagli anni Sessanta dell’Ottocento, sono da ricondurre numerose intermediazioni riguardo le vendite di dipinti su tavola e tela, affreschi staccati, mobili e arredi antichi provenienti, soprattutto, da chiese e palazzi nobiliari dell’Umbria, ma anche, come ricordato sopra, oggetti archeologici, in particolare reperti provenienti dalle campagne di scavo che in quel mentre si conducevano nella sua terra. In questo saggio, attraverso l'analisi di diversi documenti inediti, vengono indagate le vicende di un dipinto di Bernardino Zaganalli e di una tavoletta di Bernardino di Mariotto che il Nostro ebbe a trattare col principe degli antiquari fiorentini, il notissimo Stefano Bardini. Il saggio, prendo spunto da numerosi documenti inediti recuperati nell'Archivio Bardini di Firenze e in quello Piceller di Perugia.File | Dimensione | Formato | |
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