Il romanzo "Mawt ṣaġīr" (Una piccola morte) dello scrittore saudita Muḥammad Ḥasan ʿAlwān illustra la doppia dimensione, esteriore (ẓāhir) e interiore (bāṭin), dei viaggi del sufi andaluso Ibn ʿArabī attraverso lo spazio geografico e quello intimo. L’interesse di ʿAlwān per il viaggio è in linea con il patrimonio culturale arabo: sin dall’epoca preislamica esso rivestiva un’importanza centrale, poiché gli Arabi erano beduini che conducevano una vita nomade. Ma ʿAlwān riesce a cogliere nel romanzo una dimensione specifica del viaggio, quella propria del sufismo, e in particolare del sufismo di Ibn ʿArabī, per il quale il viaggio (safar) può definirsi realmente tale solo se comporta uno svelamento (isfār). Utilizzando allo stesso tempo un lessico sufi specialistico e un linguaggio comprensibile al grande pubblico, ʿAlwān riesce così a trasmettere i punti cardine del sufismo che, in ultima analisi, restituiscono al lettore il senso stesso del taṣawwuf. Allo stesso modo, pur non addentrandosi nel complesso universo del pensiero di Ibn ʿArabī, le allusioni alle sue dottrine in vari passaggi ci restituiscono un'immagine interessante e, per alcuni aspetti molto fedele, di quest'ultimo. Nel presente contributo ci concentriamo su questi aspetti, analizzando la terminologia sufi presente in Mawt ṣaġīr ed evidenziando per ogni parola ricorrenza, contesto d'uso e scopo nell'economia del romanzo, al fine di mostrare quale immagine del Sufismo, in particolare del sufismo di Ibn 'Arabi, ne viene fuori.
Ines Peta (2021). Il lessico sufi nel romanzo Mawt ṣaġīr di Muḥammad Ḥasan ʿAlwān. LA RIVISTA DI ARABLIT, XI(21-22), 45-72.
Il lessico sufi nel romanzo Mawt ṣaġīr di Muḥammad Ḥasan ʿAlwān
Ines Peta
2021
Abstract
Il romanzo "Mawt ṣaġīr" (Una piccola morte) dello scrittore saudita Muḥammad Ḥasan ʿAlwān illustra la doppia dimensione, esteriore (ẓāhir) e interiore (bāṭin), dei viaggi del sufi andaluso Ibn ʿArabī attraverso lo spazio geografico e quello intimo. L’interesse di ʿAlwān per il viaggio è in linea con il patrimonio culturale arabo: sin dall’epoca preislamica esso rivestiva un’importanza centrale, poiché gli Arabi erano beduini che conducevano una vita nomade. Ma ʿAlwān riesce a cogliere nel romanzo una dimensione specifica del viaggio, quella propria del sufismo, e in particolare del sufismo di Ibn ʿArabī, per il quale il viaggio (safar) può definirsi realmente tale solo se comporta uno svelamento (isfār). Utilizzando allo stesso tempo un lessico sufi specialistico e un linguaggio comprensibile al grande pubblico, ʿAlwān riesce così a trasmettere i punti cardine del sufismo che, in ultima analisi, restituiscono al lettore il senso stesso del taṣawwuf. Allo stesso modo, pur non addentrandosi nel complesso universo del pensiero di Ibn ʿArabī, le allusioni alle sue dottrine in vari passaggi ci restituiscono un'immagine interessante e, per alcuni aspetti molto fedele, di quest'ultimo. Nel presente contributo ci concentriamo su questi aspetti, analizzando la terminologia sufi presente in Mawt ṣaġīr ed evidenziando per ogni parola ricorrenza, contesto d'uso e scopo nell'economia del romanzo, al fine di mostrare quale immagine del Sufismo, in particolare del sufismo di Ibn 'Arabi, ne viene fuori.File | Dimensione | Formato | |
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