Chiedere e dare consigli: la gestione della conoscenza nell’interazione genitore-pediatra

Da quando l’idea di accountability ha normativamente affiancato quella di authority (Perakyla, 1998) e gli scarti epistemici tra visione professionale e visione comune sono stati ridotti (?) in nome dell’“empowerment” dell’utente/cliente/paziente, i luoghi e servizi della cura hanno risentito della diffusa e capillare (re)distribuzione e ibridazione dei diritti epistemici (chi ha il diritto di sapere/valutare/ratificare cosa, Heritage, 2012a, 2012b) e deontici (chi ha il diritto di decider cosa, Stevanovic, Perakyla, 2012; Landmark, Gulbrandsen, Svenning, 2015). Nella loro apicalità, alcuni fenomeni recenti quali l’esitazione vaccinale in ambito pediatrico, la pressione esercitata dai genitori per la prescrizione di antibiotici (Stivers, 2007), ma anche l’assenza percepita di autorevolezza da parte di insegnanti ed educatori (Willemse, Thompson, Vanderlinde, Mutton, 2018), hanno fatto emergere tutta la rilevanza e l’urgenza di ripensare le forme della competenza professionale nei luoghi della cura e i modi del suo esercizio all’internodegli scenari sociali contemporanei. Questo studio riguarda la gestione delle conoscenze e l negoziazione dei diritti deontici tra pediatra e genitori.