Sguardi comparativi italiani sulla scuola di Jasnaja Poljana di Lev Tolstoj all’inizio del Novecento

La scuola di Jasnaja Poljana di Tolstoj era una scuola che sostanziava la concezione di Rousseau nel suo essere libera e antiautoritaria. Fra gli intellettuali e scrittori, insegnanti e maestri italiani che si appassionarono a questa scuola famosa, vi furono l’ispettore scolastico marchigiano Aurelio Stoppoloni (1856-1927) e il sacerdote milanese Giulio Vitali (-1916). Si tratta di due figure emblematiche per le posizioni laica e cattolica che esprimevano, in quanto elaborarono concezioni dell’educazione morale antitetiche fra loro, che riflettevano rispettivamente la crisi del positivismo e lo spiritualismo modernista. Scopo di questo contributo è quello di presentare un confronto sintetico delle loro riflessioni sulle peculiarità di questa scuola, sulle sue caratteristiche e sui suoi contenuti. L’analisi ermeneutica dei loro scritti cercherà di mettere in luce alcuni dei passaggi più importanti delle ampie riflessioni che ebbero un’influenza duratura sulla cultura pedagogica italiana fino al secondo dopoguerra.