La conoscenza del progetto e della prassi costruttiva di opere singolari, così come del vasto patrimonio moderno, sono presupposti imprescindibili per una consapevole conservazione. Le vicende costruttive dei cantieri del Novecento raccontano una storia tutta italiana, testimonianza di un modo di costruire diffusosi secondo un unico filone nazionale ma con differenti declinazioni locali, sintetizzabile nell’integrazione del sistema murario con strutture a telaio in conglomerato cementizio armato. Lo studio sistematico delle singole opere, delle loro peculiarità costruttive, dell’evoluzione del cantiere e dei loro contenuti formali è una delle vie possibili per riconoscere gli aspetti concreti e materiali delle soluzioni tecniche impiegate, ma anche per inquadrare saperi collettivi, processi di produzione e di organizzazione economica e sociale del contesto locale. Un episodio significativo, che si colloca nella fase di transizione tra la costruzione moderna italiana e l’avvio della prefabbricazione dei tardi anni Sessanta, è la realizzazione, tra il 1963 ed il 1969, della chiesa di San Giovanni Bosco a Bologna, una delle opere più recenti, e l’ultima opera bolognese, dell’architetto Giuseppe Vaccaro. Mediante un processo di analisi critica, basato sull’integrazione di attente indagini visive in situ, sull’osservazione della documentazione di cantiere, sullo studio dei disegni di progetto, sulle ricerche storico-archivistiche e sul rilievo diretto, è stato possibile identificare il vasto repertorio costruttivo dell’edificio. La chiesa presenta alcuni espedienti tecnici che, da un lato, confermano la già descritta pratica costruttiva consolidatasi nel corso del Novecento in Italia, identificabile come costruzione mista, e, dall’altro, introducono elementi di innovazione non propriamente appartenenti alla figurazione muraria, volti all’integrazione di tre differenti tecnologie strutturali, proiettate sino ai temi della prefabbricazione.
Giorgia Predari, Angelo Massafra (2021). Conoscenza e tutela del patrimonio moderno: la chiesa di San Giovanni Bosco a Bologna.. Monfalcone (Gorizia) : EdicomEdizioni.
Conoscenza e tutela del patrimonio moderno: la chiesa di San Giovanni Bosco a Bologna.
Giorgia Predari
Primo
Methodology
;Angelo MassafraSecondo
Writing – Original Draft Preparation
2021
Abstract
La conoscenza del progetto e della prassi costruttiva di opere singolari, così come del vasto patrimonio moderno, sono presupposti imprescindibili per una consapevole conservazione. Le vicende costruttive dei cantieri del Novecento raccontano una storia tutta italiana, testimonianza di un modo di costruire diffusosi secondo un unico filone nazionale ma con differenti declinazioni locali, sintetizzabile nell’integrazione del sistema murario con strutture a telaio in conglomerato cementizio armato. Lo studio sistematico delle singole opere, delle loro peculiarità costruttive, dell’evoluzione del cantiere e dei loro contenuti formali è una delle vie possibili per riconoscere gli aspetti concreti e materiali delle soluzioni tecniche impiegate, ma anche per inquadrare saperi collettivi, processi di produzione e di organizzazione economica e sociale del contesto locale. Un episodio significativo, che si colloca nella fase di transizione tra la costruzione moderna italiana e l’avvio della prefabbricazione dei tardi anni Sessanta, è la realizzazione, tra il 1963 ed il 1969, della chiesa di San Giovanni Bosco a Bologna, una delle opere più recenti, e l’ultima opera bolognese, dell’architetto Giuseppe Vaccaro. Mediante un processo di analisi critica, basato sull’integrazione di attente indagini visive in situ, sull’osservazione della documentazione di cantiere, sullo studio dei disegni di progetto, sulle ricerche storico-archivistiche e sul rilievo diretto, è stato possibile identificare il vasto repertorio costruttivo dell’edificio. La chiesa presenta alcuni espedienti tecnici che, da un lato, confermano la già descritta pratica costruttiva consolidatasi nel corso del Novecento in Italia, identificabile come costruzione mista, e, dall’altro, introducono elementi di innovazione non propriamente appartenenti alla figurazione muraria, volti all’integrazione di tre differenti tecnologie strutturali, proiettate sino ai temi della prefabbricazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.