La Carta di Nizza, sin dalla sua approvazione, è stata considerata un crocevia importante di quel processo di Integration through Law portato avanti dal diritto sovranazionale che, nel tentativo di superare le strettoie del mercato, ha cercato di rilegittimarsi lambendo il discorso costituzionale dei diritti fondamentali. Quali sono stati allora – a vent’anni dall’adozione della Carta – gli sviluppi nella garanzia dei diritti sociali a livello sovranazionale? L’articolo si suddivide in due grandi blocchi tematici, provando ad analizzare il ruolo della Carta di Nizza in rapporto alla questione sociale: da una parte, approfondendo i classici rapporti di conflitto tra diritto nazionale e diritto sovranazionale (prima, con la giurisprudenza sui rapporti tra libertà economiche e diritti sociali e, poi, con quella sulla cittadinanza e il principio di non discriminazione) e, dall’altra, sul versante del controllo giurisdizionale che tramite la Carta si è esercitato sul diritto della crisi (indagando gli effetti sulla Carta di Nizza del social displacement, nonché in rapporto alle misure di austerity). In chiusura, si sosterrà la tesi di fondo del lavoro secondo cui quel progetto di Integration through Law, da sempre presente nel diritto sovranazionale e che trova nella Carta di Nizza il suo zenit, mostra tutti i suoi vizi genetici perché presuppone una visione postdemocratica del costituzionalismo che può vivere senza integrazione politica. Da questo punto di vista, il rapporto tra solidarietà e integrazione politica è bi- direzionale: senza l’una non ci può essere l’altra. Le virtualità espressive della Carta di Nizza scontano, dunque, questo limite strutturale di costruzione del diritto sovranazionale: più forte ed evidente nel diritto della crisi, ma altrettanto presente nel normale dispiegamento del Bill of Rights europeo. La Carta di Nizza pertanto – in mancanza di un constitutional momentum – potrà continuare a giocare solo un ruolo marginale nel governo della questione sociale o, al massimo, garantire una protezione light dei diritti sociali.

Francesco Medico (2021). Il ruolo della Carta di Nizza e la questione sociale: ci può essere solidarietà senza integrazione politica?. RIVISTA AIC, 3/2021(3/2021), 236-257.

Il ruolo della Carta di Nizza e la questione sociale: ci può essere solidarietà senza integrazione politica?

Francesco Medico
2021

Abstract

La Carta di Nizza, sin dalla sua approvazione, è stata considerata un crocevia importante di quel processo di Integration through Law portato avanti dal diritto sovranazionale che, nel tentativo di superare le strettoie del mercato, ha cercato di rilegittimarsi lambendo il discorso costituzionale dei diritti fondamentali. Quali sono stati allora – a vent’anni dall’adozione della Carta – gli sviluppi nella garanzia dei diritti sociali a livello sovranazionale? L’articolo si suddivide in due grandi blocchi tematici, provando ad analizzare il ruolo della Carta di Nizza in rapporto alla questione sociale: da una parte, approfondendo i classici rapporti di conflitto tra diritto nazionale e diritto sovranazionale (prima, con la giurisprudenza sui rapporti tra libertà economiche e diritti sociali e, poi, con quella sulla cittadinanza e il principio di non discriminazione) e, dall’altra, sul versante del controllo giurisdizionale che tramite la Carta si è esercitato sul diritto della crisi (indagando gli effetti sulla Carta di Nizza del social displacement, nonché in rapporto alle misure di austerity). In chiusura, si sosterrà la tesi di fondo del lavoro secondo cui quel progetto di Integration through Law, da sempre presente nel diritto sovranazionale e che trova nella Carta di Nizza il suo zenit, mostra tutti i suoi vizi genetici perché presuppone una visione postdemocratica del costituzionalismo che può vivere senza integrazione politica. Da questo punto di vista, il rapporto tra solidarietà e integrazione politica è bi- direzionale: senza l’una non ci può essere l’altra. Le virtualità espressive della Carta di Nizza scontano, dunque, questo limite strutturale di costruzione del diritto sovranazionale: più forte ed evidente nel diritto della crisi, ma altrettanto presente nel normale dispiegamento del Bill of Rights europeo. La Carta di Nizza pertanto – in mancanza di un constitutional momentum – potrà continuare a giocare solo un ruolo marginale nel governo della questione sociale o, al massimo, garantire una protezione light dei diritti sociali.
2021
Francesco Medico (2021). Il ruolo della Carta di Nizza e la questione sociale: ci può essere solidarietà senza integrazione politica?. RIVISTA AIC, 3/2021(3/2021), 236-257.
Francesco Medico
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