Questo articolo cerca di riflettere sulle organizzazioni narrative e discorsive della violenza, proponendo una tipologia semiotica che prende in considerazione due fasi specifiche che corrispondono grosso modo alle categorie di violenza privata vs. pubblica, o collettiva, che hanno diverse Destinazione e forme di Agengy. Nel primo caso, esamineremo l’oggetto verso cui è diretta l’azione violenta; nel secondo, le giustificazioni retoriche che il soggetto violento adotta rispetto alla propria azione. Tra le diverse forme di violenza privata, considereremo quelle che sono dirette contro un oggetto individuale. È il caso, per esempio, della violenza domestica, dove un marito che uccide la moglie attiva un sistema di passioni specificamente diretto verso l’oggetto; della violenza verso un oggetto generico, come le azioni su individui considerati come istanze di un certo tipo generale (gruppi minoritari, comunità lgbtqi, ecc.); e della violenza in sé, che non ha un oggetto definito a priori. Nella seconda parte, discuteremo della violenza collettiva, e in particolare delle forme retoriche con cui gli autori giustificano le loro azioni. Analizzeremo anche le diverse strategie enunciative che vengono utilizzate per trasformare le azioni violente in comportamenti giustificabili.
Mario Panico, Patrizia Violi (2021). Difendere la violenza. Le retoriche dei perpetratori. ACTES SÉMIOTIQUES, 125, 1-13 [10.25965/as.7271].
Difendere la violenza. Le retoriche dei perpetratori
Mario Panico
;Patrizia Violi
2021
Abstract
Questo articolo cerca di riflettere sulle organizzazioni narrative e discorsive della violenza, proponendo una tipologia semiotica che prende in considerazione due fasi specifiche che corrispondono grosso modo alle categorie di violenza privata vs. pubblica, o collettiva, che hanno diverse Destinazione e forme di Agengy. Nel primo caso, esamineremo l’oggetto verso cui è diretta l’azione violenta; nel secondo, le giustificazioni retoriche che il soggetto violento adotta rispetto alla propria azione. Tra le diverse forme di violenza privata, considereremo quelle che sono dirette contro un oggetto individuale. È il caso, per esempio, della violenza domestica, dove un marito che uccide la moglie attiva un sistema di passioni specificamente diretto verso l’oggetto; della violenza verso un oggetto generico, come le azioni su individui considerati come istanze di un certo tipo generale (gruppi minoritari, comunità lgbtqi, ecc.); e della violenza in sé, che non ha un oggetto definito a priori. Nella seconda parte, discuteremo della violenza collettiva, e in particolare delle forme retoriche con cui gli autori giustificano le loro azioni. Analizzeremo anche le diverse strategie enunciative che vengono utilizzate per trasformare le azioni violente in comportamenti giustificabili.File | Dimensione | Formato | |
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