La Miniera di Naica (Chihuahua, Messico) è divenuta famosa nel mondo all’inizio del secolo scorso quando al suo interno vennero trovati quelli che allora risultavano essere i più grandi cristalli di gesso dell’interno pianeta. Nel 2001 all’interno della stessa miniera sono state incontrate 3 nuove grotte che contenevano cristalli di gesso davvero giganteschi (oltre 10 metri di lunghezza). Nel 2005 è iniziato un programma internazionale coordinato da Speleoresearch & Film di Città del Messico e dall’Associazione Geografica La Venta per studiare tutti gli aspetti scientifici correlati con questi mega-cristalli di gesso. Fra le numerose ricerche programmate una riguarda lo studio di dettaglio dei minerali secondari presenti nelle cavità intercettate dalle gallerie minerarie. La ricerca ha messo in evidenza una ricchezza mineralogica davvero inaspettata per un ambiente che a prima vista sembrava ricco solo di gesso: sono stati infatti osservati 39 minerali differenti, di cui 10 nuovi per l’ambiente di grotta. I minerali di neoformazione di Naica si sono sviluppati in tre differenti ambienti (freatico profondo, epifreatico e aerato). Quest’ultimo, pur essendo stato quello attivo per pochissimo tempo tempo rispetto agli altri due, è invece quello che ha prodotto la maggiore variabilità nella composizione dei minerali che vi si stanno formando ancora oggi. Nel presente articolo, dopo una breve introduzione geologica, viene dapprima brevemente discusso il principale meccanismo che ha portato allo sviluppo dei megacristalli di gesso, per poi passare a descriverne alcune forme peculiari. Vengono successivamente presentati i diversi minerali identificati e discussi i meccanismi che ne hanno permesso la genesi. Si può peetanto affermare che sebbene le Grotte di Naica siano fino ad oggi conosciute quasi esclusivamente per i loro giganteschi cristalli di gesso, dal punto di vista mineralogico sono certamente eccezionali per la variabilità di processi minerogenetici che si sono alternati al loro interno e che hanno favorito la formazione di un inusuale numero di fasi differenti, di cui ben dieci mai descritti in precedenza per l’ambiente di grotta ed uno di questi, ancora in fase di studio, che non trova riscontro tra i minerali sino ad ora conosciuti.

Forti P., Galli E., Rossi A. (2009). Le grotte di Naica: non solo giganteschi cristalli di gesso. RIVISTA MINERALOGICA ITALIANA, 3/2009, 180-196.

Le grotte di Naica: non solo giganteschi cristalli di gesso

FORTI, PAOLO;
2009

Abstract

La Miniera di Naica (Chihuahua, Messico) è divenuta famosa nel mondo all’inizio del secolo scorso quando al suo interno vennero trovati quelli che allora risultavano essere i più grandi cristalli di gesso dell’interno pianeta. Nel 2001 all’interno della stessa miniera sono state incontrate 3 nuove grotte che contenevano cristalli di gesso davvero giganteschi (oltre 10 metri di lunghezza). Nel 2005 è iniziato un programma internazionale coordinato da Speleoresearch & Film di Città del Messico e dall’Associazione Geografica La Venta per studiare tutti gli aspetti scientifici correlati con questi mega-cristalli di gesso. Fra le numerose ricerche programmate una riguarda lo studio di dettaglio dei minerali secondari presenti nelle cavità intercettate dalle gallerie minerarie. La ricerca ha messo in evidenza una ricchezza mineralogica davvero inaspettata per un ambiente che a prima vista sembrava ricco solo di gesso: sono stati infatti osservati 39 minerali differenti, di cui 10 nuovi per l’ambiente di grotta. I minerali di neoformazione di Naica si sono sviluppati in tre differenti ambienti (freatico profondo, epifreatico e aerato). Quest’ultimo, pur essendo stato quello attivo per pochissimo tempo tempo rispetto agli altri due, è invece quello che ha prodotto la maggiore variabilità nella composizione dei minerali che vi si stanno formando ancora oggi. Nel presente articolo, dopo una breve introduzione geologica, viene dapprima brevemente discusso il principale meccanismo che ha portato allo sviluppo dei megacristalli di gesso, per poi passare a descriverne alcune forme peculiari. Vengono successivamente presentati i diversi minerali identificati e discussi i meccanismi che ne hanno permesso la genesi. Si può peetanto affermare che sebbene le Grotte di Naica siano fino ad oggi conosciute quasi esclusivamente per i loro giganteschi cristalli di gesso, dal punto di vista mineralogico sono certamente eccezionali per la variabilità di processi minerogenetici che si sono alternati al loro interno e che hanno favorito la formazione di un inusuale numero di fasi differenti, di cui ben dieci mai descritti in precedenza per l’ambiente di grotta ed uno di questi, ancora in fase di studio, che non trova riscontro tra i minerali sino ad ora conosciuti.
2009
Forti P., Galli E., Rossi A. (2009). Le grotte di Naica: non solo giganteschi cristalli di gesso. RIVISTA MINERALOGICA ITALIANA, 3/2009, 180-196.
Forti P.; Galli E.; Rossi A.
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