L'area archeologica di Santa Croce. Rischio e degrado come elementi per pianificare il futuro di un sito.

The archaeological area of the Church of Santa Croce, located in the center of Ravenna, near the Basilica of San Vitale and the Mausoleum of Galla Placidia, consists of a small church, the remains of the placidian basilica of the 5th century and the mosaic floors of late Roman residential buildings. The site is located about 2 meters below the ground level, in an artificial basin, where the archaeological remains are particularly exposed to atmospheric agents, covered by superficial deposits and threatened by anthropic and natural hazards. The area suffers of problems related to flooding due to atmospheric events and presence of the freatic layer, contrasted by a pumping system, and is damaged by serious mechanical and physical-chemical degradation. Seismic risk can not be excluded, even if marginal. To combat these phenomena, a project is starting, financed with European funds. The project provides a system of a smart urban cultural heritage, with the setting of a network of sensors that analyze in real time the risk factors and report updated data within a desktop GIS platform. With the creation of 3D models, it will be possible to receive accurate information on the status of the site and perform interventions and maintenance, both planned or due to specific events, allowing, together with restoration and enhancement, the full usability of the heritage of a central area of the city.

L’area archeologica della Chiesa di Santa Croce, situata nel centro di Ravenna, nei pressi della basilica di San Vitale e del Mausoleo di Galla Placidia, si compone di una piccola chiesa, dei resti della basilica placidiana del V secolo e dei pavimenti musivi di edifici residenziali tardo romani. Il sito è localizzato a circa 2 metri di sotto il piano di calpestio attuale, in un bacino artificiale, dove i resti archeologici sono particolarmente esposti agli agenti atmosferici, coperti da depositi superficiali e minacciati da rischi antropici e naturali. L’area soffre di problemi legati a inondazioni per eventi atmosferici e presenza della falda freatica, contrastate da un sistema di pompaggio, ed è oggetto di grave degrado meccanico e fisico-chimico. Non è da escludere il rischio sismico, presente anche se marginale. Per contrastare questi fenomeni è in partenza un progetto, finanziato con fondi europei. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di smart urban cultural heritage, con la predisposizioni di una rete di sensori che analizzino in tempo reale i fattori di rischio individuati e riportino dati aggiornati all’interno di una piattaforma GIS. Con la realizzazione di modelli 3D, sarà possibile ricevere informazioni puntuali sullo stato del sito e compiere interventi e manutenzioni, sia programmate che per eventi specifici, consentendo, insieme a restauro e valorizzazione, la piena fruibilità del patrimonio di un’area centrale della città.