L’Appennino romagnolo è da un lato in gran parte caratterizzato da Formazioni geologiche friabili o di consistenza plastica (si pensi ai vasti affioramenti arenacei miocenici e a quelli argillosi plio-pleistocenici e scagliosi), dall’altro da un clima di transizione a cavallo tra il bioma mediterraneo e quello continentale, con picchi di precipitazioni concentrate in pochi mesi e conseguenti regimi fluviali irregolari. Volumi idrici limitati hanno poi permesso ai vari corsi d’acqua di incidere nel substrato valli relativamente anguste. Sulla base di tali fattori, in area romagnola non è stata infrequente anche in epoca storica la formazione di laghi di frana, di dimensioni e durata temporale varie, originati dallo sbarramento della vallata da parte di un processo gravitativo. Ripartendo da una ricerca in proposito di Lucio Gambi (1948), il contributo prenderà in esame, alla luce delle nuove acquisizioni, una serie di casi (Sorbano, Boesimo, Quarto, Castrocaro) in una prospettiva cronologica di lungo periodo, dall’età romana al Novecento, discutendo le varie fonti a disposizione per l’indagine (archeologiche, scritte, iconografiche, cartografiche, fotografiche) e delineando gli esiti finali e le strategie di adattamento, mitigazione o soluzione adottate dalle comunità locali, nel più ampio contesto delle macro-congiunture storiche di ciascun evento.

Stefano Piastra (2021). I laghi di frana nell’Appennino romagnolo. Una prospettiva storico-geografica. GEOSTORIE, 29(1), 5-18.

I laghi di frana nell’Appennino romagnolo. Una prospettiva storico-geografica

Stefano Piastra
2021

Abstract

L’Appennino romagnolo è da un lato in gran parte caratterizzato da Formazioni geologiche friabili o di consistenza plastica (si pensi ai vasti affioramenti arenacei miocenici e a quelli argillosi plio-pleistocenici e scagliosi), dall’altro da un clima di transizione a cavallo tra il bioma mediterraneo e quello continentale, con picchi di precipitazioni concentrate in pochi mesi e conseguenti regimi fluviali irregolari. Volumi idrici limitati hanno poi permesso ai vari corsi d’acqua di incidere nel substrato valli relativamente anguste. Sulla base di tali fattori, in area romagnola non è stata infrequente anche in epoca storica la formazione di laghi di frana, di dimensioni e durata temporale varie, originati dallo sbarramento della vallata da parte di un processo gravitativo. Ripartendo da una ricerca in proposito di Lucio Gambi (1948), il contributo prenderà in esame, alla luce delle nuove acquisizioni, una serie di casi (Sorbano, Boesimo, Quarto, Castrocaro) in una prospettiva cronologica di lungo periodo, dall’età romana al Novecento, discutendo le varie fonti a disposizione per l’indagine (archeologiche, scritte, iconografiche, cartografiche, fotografiche) e delineando gli esiti finali e le strategie di adattamento, mitigazione o soluzione adottate dalle comunità locali, nel più ampio contesto delle macro-congiunture storiche di ciascun evento.
2021
Stefano Piastra (2021). I laghi di frana nell’Appennino romagnolo. Una prospettiva storico-geografica. GEOSTORIE, 29(1), 5-18.
Stefano Piastra
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