Il presente studio rappresenta il risultato di un indagine di approfondimento nell'ambito del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2005) - "Le trasfonnazioni del paesaggio nel territorio mrale: le ragioni del cambiamento e possibili scenari evolutivi - Studi interdisciplinari per la conservazione, la gestione e la pianificazione", come proseguimento delle ricerche condotte dal gruppo di lavoro nell'ambito del progetto ministeriale MiUR-MiPAF "Ottimizzazione a fini irrigui della qualità delle acque reflue per la salvaguardia della risorsa suolo e per l'utilizzo plurimo della risorsa acqua - Impiego del fondo speciale per lo sviluppo della ricerca di interesse strategico (Art. 51 comma 9 del 27 dicembre 1997 n. 449. Anno 1999. D.M. 10/05/2000)". Questa ultima ricerca si è ulteriormente concretizzata con la sottoscrizione di convenzioni con HERA Imola- Faenza e Comune di Castenaso per il monitoraggio di metalli pesanti e microelementi nelle acque reflue rispettivamente dai depuratori di Imola nel Fiume Santerno e Castenaso nel Torrente Idice. Lo studio della rete idrica ed irrigua del Bacino Padano attuato mediante l'utilizzo di G.I.S. e la georeferenziazione dei depuratori civili e produttivi, censiti dai catasti degli scarichi regionali, hanno permesso la strutturazione di un geodatabase in grado di fornire informazioni a grande scala sulla rete idrografica minore del Bacino Padano identificando aree significative della pianura padana da sottoporre a monitoraggio per quanto riguarda lo stato qualitativo e le eventuali fonti di inquinamento (Gherardi et al. 2006). I risultati del monitoraggio di qualità delle acque reflue depurate e dei corpi idrici recettori a monte e valle dei depuratori (Gherardi et al. 2006) hanno messo in luce come gli scarichi depurati possano costituire una vera e propria riserva idrica per usi irrigui, soprattutto se sottoposti a finissaggio mediante tecniche di depurazione naturale, quale fitodepurazione e creazione di natural wetlands. Queste tipologie di intervento rientrano nella strategia del multiobiettivo e della gestione integrata sostenibile del territorio, essendo finalizzate oltre che al finissaggio dei reflui depurati, al miglioramento della qualità dell' acqua dei corpi idrici superficiali, alla riqualificazione della rete idrografica, alla valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche ed all'incremento della biodiversità, rispondendo agli obiettivi ecologici delle direttive in materia quali DIR. 92/43/CEE, DIR. 79/409/CEE e DIR. 2000/60/CEE.
Vianello G., Vittori Antisari L., Gherardi M., Zanni F., Zamboni N. (2009). Riutilizzo sostenibile delle acque reflue depurate per il fabbisogno irriguo del bacino padano. Il caso studio del comune di Medicina (BO). ROMA : Accademia Nazionale dei Lincei.
Riutilizzo sostenibile delle acque reflue depurate per il fabbisogno irriguo del bacino padano. Il caso studio del comune di Medicina (BO)
VIANELLO, GILMO;VITTORI ANTISARI, LIVIA;GHERARDI, MASSIMO;ZANNI, FILIPPO;ZAMBONI, NICOLETTA
2009
Abstract
Il presente studio rappresenta il risultato di un indagine di approfondimento nell'ambito del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2005) - "Le trasfonnazioni del paesaggio nel territorio mrale: le ragioni del cambiamento e possibili scenari evolutivi - Studi interdisciplinari per la conservazione, la gestione e la pianificazione", come proseguimento delle ricerche condotte dal gruppo di lavoro nell'ambito del progetto ministeriale MiUR-MiPAF "Ottimizzazione a fini irrigui della qualità delle acque reflue per la salvaguardia della risorsa suolo e per l'utilizzo plurimo della risorsa acqua - Impiego del fondo speciale per lo sviluppo della ricerca di interesse strategico (Art. 51 comma 9 del 27 dicembre 1997 n. 449. Anno 1999. D.M. 10/05/2000)". Questa ultima ricerca si è ulteriormente concretizzata con la sottoscrizione di convenzioni con HERA Imola- Faenza e Comune di Castenaso per il monitoraggio di metalli pesanti e microelementi nelle acque reflue rispettivamente dai depuratori di Imola nel Fiume Santerno e Castenaso nel Torrente Idice. Lo studio della rete idrica ed irrigua del Bacino Padano attuato mediante l'utilizzo di G.I.S. e la georeferenziazione dei depuratori civili e produttivi, censiti dai catasti degli scarichi regionali, hanno permesso la strutturazione di un geodatabase in grado di fornire informazioni a grande scala sulla rete idrografica minore del Bacino Padano identificando aree significative della pianura padana da sottoporre a monitoraggio per quanto riguarda lo stato qualitativo e le eventuali fonti di inquinamento (Gherardi et al. 2006). I risultati del monitoraggio di qualità delle acque reflue depurate e dei corpi idrici recettori a monte e valle dei depuratori (Gherardi et al. 2006) hanno messo in luce come gli scarichi depurati possano costituire una vera e propria riserva idrica per usi irrigui, soprattutto se sottoposti a finissaggio mediante tecniche di depurazione naturale, quale fitodepurazione e creazione di natural wetlands. Queste tipologie di intervento rientrano nella strategia del multiobiettivo e della gestione integrata sostenibile del territorio, essendo finalizzate oltre che al finissaggio dei reflui depurati, al miglioramento della qualità dell' acqua dei corpi idrici superficiali, alla riqualificazione della rete idrografica, alla valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche ed all'incremento della biodiversità, rispondendo agli obiettivi ecologici delle direttive in materia quali DIR. 92/43/CEE, DIR. 79/409/CEE e DIR. 2000/60/CEE.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.