È una raccolta di saggi firmati da autori che si collocano esplicitamente nell’ambito della critica delle rappresentazioni imperiali in età moderna e contemporanea inaugurata dai due storici della cartografia Brian Harley e David Woodward. Le prime applicazioni di tale critica riguardavano i territori colonizzati dagli Europei; ora questi scritti dimostrano che il campo è stato ulteriormente ampliato. Matthew H. Edney definisce l’Imperial Mapping come un sapere «ironico»: tale ironia risiede nel fatto che la popolazione dei territori cartografati rimane normalmente all’oscuro del fatto che un’altra popolazione, quella delle nazioni conquistatrici, venga messa in grado di conoscere la sua terra. L’autore, forte soprattutto delle argomentazioni espresse da Harley in The new nature of Maps, conclude individuando una corrispondenza biunivoca fra carta e Impero: l’Impero è tale dal momento in cui viene cartografato e la cartografia moderna nasce come costruzione dell’imperialismo.

Federico Ferretti (2009). James R. Akerman (ed.), The Imperial Map: cartography and the mastery of Empire, Chicago and London, The University of Chicago Press, 2009, 367 pp. STORICAMENTE, 5, 1-3 [10.1473/stor169].

James R. Akerman (ed.), The Imperial Map: cartography and the mastery of Empire, Chicago and London, The University of Chicago Press, 2009, 367 pp

Federico Ferretti
2009

Abstract

È una raccolta di saggi firmati da autori che si collocano esplicitamente nell’ambito della critica delle rappresentazioni imperiali in età moderna e contemporanea inaugurata dai due storici della cartografia Brian Harley e David Woodward. Le prime applicazioni di tale critica riguardavano i territori colonizzati dagli Europei; ora questi scritti dimostrano che il campo è stato ulteriormente ampliato. Matthew H. Edney definisce l’Imperial Mapping come un sapere «ironico»: tale ironia risiede nel fatto che la popolazione dei territori cartografati rimane normalmente all’oscuro del fatto che un’altra popolazione, quella delle nazioni conquistatrici, venga messa in grado di conoscere la sua terra. L’autore, forte soprattutto delle argomentazioni espresse da Harley in The new nature of Maps, conclude individuando una corrispondenza biunivoca fra carta e Impero: l’Impero è tale dal momento in cui viene cartografato e la cartografia moderna nasce come costruzione dell’imperialismo.
2009
Federico Ferretti (2009). James R. Akerman (ed.), The Imperial Map: cartography and the mastery of Empire, Chicago and London, The University of Chicago Press, 2009, 367 pp. STORICAMENTE, 5, 1-3 [10.1473/stor169].
Federico Ferretti
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