È la seconda edizione, aggiornata e arricchita da un corposo saggio introduttivo di Christophe Brun, Une géohistoire de l’innovation, di un saggio uscito nel 1997 e accostato da molti critici a un altro libro comparso nello stesso anno, Guns, germs and steel di Jared Diamond. Entrambi gli autori, senza essere né storici né geografi di formazione (il primo fisico teorico, il secondo biologo) hanno affrontato, con studi svolti sul lunghissimo periodo e a scala planetaria, il problema delle cause storiche e geografiche del successo dell’Europa, che ha portato quest’ultima a espandere in età moderna il suo potere, o comunque la sua influenza, su gran parte degli altri continenti. La particolarità del saggio di Cosandey sta nel grande rilievo che l’a. attribuisce alle spiegazioni di tipo geografico, evidenziate dall’introduzione di Brun che, sottolineando la natura geostorica dell’opera, ne ricorda uno degli autori di riferimento, Fernand Braudel, sul quale si basa la ricostruzione delle origini del capitalismo europeo. Nell’introduzione si fa anche riferimento al ritorno delle idee di uno dei grandi geografi dell’800, Carl Ritter, che ha elaborato per primo una teoria geografica dell’articolazione costiera dell’Europa come chiave del suo sviluppo, confrontandola a forme e dimensioni degli altri continenti. Discorso che troverà la sua più completa applicazione nella Nouvelle Géographie Universelle di Elisée Reclus
Federico Ferretti (2008). David Cosandey, Le secret de l’Occident : vers une théorie générale du progrès scientifique, Paris, Flammarion, 2007, 864 pp. STORICAMENTE, 4, 1-3 [10.1473/stor186].
David Cosandey, Le secret de l’Occident : vers une théorie générale du progrès scientifique, Paris, Flammarion, 2007, 864 pp
Federico Ferretti
2008
Abstract
È la seconda edizione, aggiornata e arricchita da un corposo saggio introduttivo di Christophe Brun, Une géohistoire de l’innovation, di un saggio uscito nel 1997 e accostato da molti critici a un altro libro comparso nello stesso anno, Guns, germs and steel di Jared Diamond. Entrambi gli autori, senza essere né storici né geografi di formazione (il primo fisico teorico, il secondo biologo) hanno affrontato, con studi svolti sul lunghissimo periodo e a scala planetaria, il problema delle cause storiche e geografiche del successo dell’Europa, che ha portato quest’ultima a espandere in età moderna il suo potere, o comunque la sua influenza, su gran parte degli altri continenti. La particolarità del saggio di Cosandey sta nel grande rilievo che l’a. attribuisce alle spiegazioni di tipo geografico, evidenziate dall’introduzione di Brun che, sottolineando la natura geostorica dell’opera, ne ricorda uno degli autori di riferimento, Fernand Braudel, sul quale si basa la ricostruzione delle origini del capitalismo europeo. Nell’introduzione si fa anche riferimento al ritorno delle idee di uno dei grandi geografi dell’800, Carl Ritter, che ha elaborato per primo una teoria geografica dell’articolazione costiera dell’Europa come chiave del suo sviluppo, confrontandola a forme e dimensioni degli altri continenti. Discorso che troverà la sua più completa applicazione nella Nouvelle Géographie Universelle di Elisée ReclusI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.