L’articolo suggerisce come nella Question humaine di François Emmanuel la traduzione svolga un duplice ruolo, tanto come oggetto di rappresentazione quanto come pratica di lettura che coinvolge direttamente il pubblico. La Question è infatti scandita da infratesti, tradotti dal tedesco al francese, dove i termini di destinazione rimangono però affiancati da quelli sorgente. Si tratta di documenti radicalmente dissimili per contesto di produzione: circolari aziendali da un lato, resoconti nazisti sulla Shoah dall’altro. La ricorrenza di medesimi termini, in una lingua o nell’altra, nelle due categorie di testi spinge il lettore-traduttore alla produzione di assonanze anche tra i due contesti discorsivi. Tramite un sistema di echi e allusioni, l’immaginario dello sterminio ebraico si riversa nell’odierno mondo dell’azienda, generando orrore e follia. Come il manager Jüst, il lettore di Emmanuel è così vittima di un processo di traduzione impropria, che sovrappone corrispettivi traduttivi senza curarsi dell’identità culturale di ciascun contesto enunciativo.
"Un vénéneux passage de la langue maternelle à la langue étrangère”: farsi traduttori leggendo La Question humaine di François Emmanuel
Michele Morselli
In corso di stampa
Abstract
L’articolo suggerisce come nella Question humaine di François Emmanuel la traduzione svolga un duplice ruolo, tanto come oggetto di rappresentazione quanto come pratica di lettura che coinvolge direttamente il pubblico. La Question è infatti scandita da infratesti, tradotti dal tedesco al francese, dove i termini di destinazione rimangono però affiancati da quelli sorgente. Si tratta di documenti radicalmente dissimili per contesto di produzione: circolari aziendali da un lato, resoconti nazisti sulla Shoah dall’altro. La ricorrenza di medesimi termini, in una lingua o nell’altra, nelle due categorie di testi spinge il lettore-traduttore alla produzione di assonanze anche tra i due contesti discorsivi. Tramite un sistema di echi e allusioni, l’immaginario dello sterminio ebraico si riversa nell’odierno mondo dell’azienda, generando orrore e follia. Come il manager Jüst, il lettore di Emmanuel è così vittima di un processo di traduzione impropria, che sovrappone corrispettivi traduttivi senza curarsi dell’identità culturale di ciascun contesto enunciativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.