L’attenzione alla progettazione e l’istituzione di modelli, strumenti e pratiche ad essa connessi nei contesti educativo-sociali è andata di pari passo con la maturazione dei vari modelli di Welfare State (Tuorto 2017), in funzione della necessità di far diventare il sistema dei servizi sociali oggetto di programmazione pubblica. La logica progettuale applicata alle azioni sociali ha avuto come effetto primario quello di pianificare gli interventi in funzione della capacità di prefigurarne e valutarne l’efficacia nonché il rapporto dei costi e dei benefici, per distribuire al meglio le risorse disponibili in modo da fronteggiare efficacemente le richieste dei vari attori sociali. Le caratteristiche dei processi e dei percorsi educativi richiedono l’adozione di approcci e modelli al progettare e al valutare che si collochino nella prospettiva della razionalità limitata, che non si pone il problema del conseguimento del risultato in termini deterministici, ovvero di causalità lineare e di rispondenza diretta fra finalità e risultati, ma tiene conto delle complessità dei contesti, delle innumerevoli variabili intervenienti, fuori dal controllo del progettista, nonché delle possibilità che il progetto generi effetti diversi da quelli prefigurati. Si tratta, quindi, di concepire cornici metodologiche di progettazione e valutazione che prevedano ricorsività e flessibilità, lasciando al progetto stesso una dimensione aperta e duttile, tipica dei processi che caratterizzano i processi e le relazioni umani.
Elena Luppi (2021). Paradigmi e modelli della progettazione e valutazione in ambito educativo. PEDAGOGIKA.IT, 1, 48-53.
Paradigmi e modelli della progettazione e valutazione in ambito educativo
Elena Luppi
2021
Abstract
L’attenzione alla progettazione e l’istituzione di modelli, strumenti e pratiche ad essa connessi nei contesti educativo-sociali è andata di pari passo con la maturazione dei vari modelli di Welfare State (Tuorto 2017), in funzione della necessità di far diventare il sistema dei servizi sociali oggetto di programmazione pubblica. La logica progettuale applicata alle azioni sociali ha avuto come effetto primario quello di pianificare gli interventi in funzione della capacità di prefigurarne e valutarne l’efficacia nonché il rapporto dei costi e dei benefici, per distribuire al meglio le risorse disponibili in modo da fronteggiare efficacemente le richieste dei vari attori sociali. Le caratteristiche dei processi e dei percorsi educativi richiedono l’adozione di approcci e modelli al progettare e al valutare che si collochino nella prospettiva della razionalità limitata, che non si pone il problema del conseguimento del risultato in termini deterministici, ovvero di causalità lineare e di rispondenza diretta fra finalità e risultati, ma tiene conto delle complessità dei contesti, delle innumerevoli variabili intervenienti, fuori dal controllo del progettista, nonché delle possibilità che il progetto generi effetti diversi da quelli prefigurati. Si tratta, quindi, di concepire cornici metodologiche di progettazione e valutazione che prevedano ricorsività e flessibilità, lasciando al progetto stesso una dimensione aperta e duttile, tipica dei processi che caratterizzano i processi e le relazioni umani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.