L'articolo descrive un Innario armeno miniato dell'anno 1580 rinvenuto al Pontificio Collegio Armeno di Roma e finora sconosciuto. Grazie alle informazioni contenute nel suo colofone, è stato possibile ricostruire il collegamento esistente tra questo codice e un altro innario miniato conservato nella Biblioteca dei Padri Mechitaristi di San Lazzaro (ms. 1051) , considerato un capolavoro della miniatura armena, precedente di due anni (1578) il nostro. Entrambi risultano infatti essere opera dell'artista Margare, allievo del maestro Martiros Xisanc'i, noto copista e miniatore armeno attivo tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. L'indubbia parentela mostra tuttavia anche delle evidenti differenze, soprattutto nelle miniature maggiori, spiegabili con l'ingresso di una seconda mano di artista nel codice veneziano. Quest'ultimo si configura infatti come un prodotto più raffinato, dal programma illustrativo più ricco e pertanto destinato ad una committenza più alta.
A. Sirinian (2009). Un innario armeno (Šaraknoc‘) dell'anno 1580 al Pontificio Collegio Armeno di Roma, in "Rivista di storia della miniatura", 13 (2009), pp. 190-206 (+ tav. XV). RIVISTA DI STORIA DELLA MINIATURA, 13, 190-206.
Un innario armeno (Šaraknoc‘) dell'anno 1580 al Pontificio Collegio Armeno di Roma, in "Rivista di storia della miniatura", 13 (2009), pp. 190-206 (+ tav. XV)
SIRINIAN, ANNA
2009
Abstract
L'articolo descrive un Innario armeno miniato dell'anno 1580 rinvenuto al Pontificio Collegio Armeno di Roma e finora sconosciuto. Grazie alle informazioni contenute nel suo colofone, è stato possibile ricostruire il collegamento esistente tra questo codice e un altro innario miniato conservato nella Biblioteca dei Padri Mechitaristi di San Lazzaro (ms. 1051) , considerato un capolavoro della miniatura armena, precedente di due anni (1578) il nostro. Entrambi risultano infatti essere opera dell'artista Margare, allievo del maestro Martiros Xisanc'i, noto copista e miniatore armeno attivo tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. L'indubbia parentela mostra tuttavia anche delle evidenti differenze, soprattutto nelle miniature maggiori, spiegabili con l'ingresso di una seconda mano di artista nel codice veneziano. Quest'ultimo si configura infatti come un prodotto più raffinato, dal programma illustrativo più ricco e pertanto destinato ad una committenza più alta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.