Fernando Malavolti (Modena, 1913-1954) ha rappresentato una figura atipica di ricercatore versatile e indipendente, i cui interessi di studio hanno spaziato dall’archeologia alla speleologia. Nel 2018, grazie alla disponibilità degli eredi, è stata possibile una pubblicazione in cui l’opera dell’autore modenese è stata complessivamente rivalutata, attingendo in primis ai diari scientifici lasciati inediti. Nell’ambito di tale operazione di recupero culturale è emerso come Malavolti abbia spesso individuato nei lavori di Gaetano Chierici un punto di partenza e un termine di confronto ineludibili. Successivamente all’edizione dei diari, gli eredi hanno rintracciato alcuni taccuini di campagna malavoltiani, ricchi di appunti schematici e schizzi, che contengono anche osservazioni su emergenze note a Chierici, a partire dai Gessi messiniani reggiani. Nel contesto dell’analisi dei taccuini, uno specifico approfondimento sarà dedicato alle pagine incentrate sulla Tana della Mussina di Borzano (Albinea) e sulla Grotta di Terenzano, cavità, quest’ultima, di interesse antropico posta presso Monte del Gesso (Scandiano): questi brani vanno a integrare quanto recentemente pubblicato in proposito, e risultano emblematici della quantità di dati e di spunti utili per la ricerca contenuti in tali documenti.
Silvia Pellegrini, Stefano Lugli, Stefano Piastra (2020). Le ricerche di Fernando Malavolti sulle orme di Gaetano Chierici. I taccuini inediti. BULLETTINO DI PALETNOLOGIA ITALIANA, 100, 167-174.
Le ricerche di Fernando Malavolti sulle orme di Gaetano Chierici. I taccuini inediti
Stefano Piastra
2020
Abstract
Fernando Malavolti (Modena, 1913-1954) ha rappresentato una figura atipica di ricercatore versatile e indipendente, i cui interessi di studio hanno spaziato dall’archeologia alla speleologia. Nel 2018, grazie alla disponibilità degli eredi, è stata possibile una pubblicazione in cui l’opera dell’autore modenese è stata complessivamente rivalutata, attingendo in primis ai diari scientifici lasciati inediti. Nell’ambito di tale operazione di recupero culturale è emerso come Malavolti abbia spesso individuato nei lavori di Gaetano Chierici un punto di partenza e un termine di confronto ineludibili. Successivamente all’edizione dei diari, gli eredi hanno rintracciato alcuni taccuini di campagna malavoltiani, ricchi di appunti schematici e schizzi, che contengono anche osservazioni su emergenze note a Chierici, a partire dai Gessi messiniani reggiani. Nel contesto dell’analisi dei taccuini, uno specifico approfondimento sarà dedicato alle pagine incentrate sulla Tana della Mussina di Borzano (Albinea) e sulla Grotta di Terenzano, cavità, quest’ultima, di interesse antropico posta presso Monte del Gesso (Scandiano): questi brani vanno a integrare quanto recentemente pubblicato in proposito, e risultano emblematici della quantità di dati e di spunti utili per la ricerca contenuti in tali documenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.