"Cipolle a colazione" riporta i risultati di un'indagine promossa dai comuni di Portomaggiore e Argenta (Ferrara) sulle ragioni del senso di insicurezza dei cittadini, cresciuto in seguito a un massiccio arrivo di immigrati, soprattutto di origine pachistana, che oggi costituiscono il 10% della popolazione. Nessuno di loro porta via il lavoro agli italiani e la criminalità non è aumentata. La cittadinanza non ha problemi economici e si caratterizza per solidi orientamenti progressisti e un elevato capitale sociale. Le amministrazioni locali hanno attuato tempestive politiche di integrazione. Eppure tutto ciò non basta a evitare la paura dell'altro. Di questi timori parla il libro, partendo dall'assunto che non debbano essere giudicati con sufficienza, bensì presi sul serio per non cadere nell'errore politico di sottovalutare l'impatto dell'immigrazione su coloro che ne fanno un'esperienza quotidiana. Dunque "Cipolle a colazione" non è un libro sugli immigrati, ma sugli emiliani di provincia che si sono trovati a convivere con pachistani, marocchini, badanti dell'Europa orientale. Ne emerge così l'opportunità di assicurare un equilibrio tra politiche di rassicurazione dei cittadini e politiche di apertura all'altro, destinate a creare e rafforzare gli strumenti del dialogo interculturale. Gli spazi pubblici, la scuola e lo sport sono le aree in cui questi due tipi di politiche possono utilmente intrecciarsi, coinvolgendo in particolare i più giovani - gli italiani di domani, quale che sia il loro luogo di nascita.
Cipolle a colazione. Identità locale e immigrati a Portomaggiore e Argenta / P. Bordandini; R. Cartocci. - STAMPA. - (2009).
Cipolle a colazione. Identità locale e immigrati a Portomaggiore e Argenta
BORDANDINI, PAOLA;CARTOCCI, ROBERTO
2009
Abstract
"Cipolle a colazione" riporta i risultati di un'indagine promossa dai comuni di Portomaggiore e Argenta (Ferrara) sulle ragioni del senso di insicurezza dei cittadini, cresciuto in seguito a un massiccio arrivo di immigrati, soprattutto di origine pachistana, che oggi costituiscono il 10% della popolazione. Nessuno di loro porta via il lavoro agli italiani e la criminalità non è aumentata. La cittadinanza non ha problemi economici e si caratterizza per solidi orientamenti progressisti e un elevato capitale sociale. Le amministrazioni locali hanno attuato tempestive politiche di integrazione. Eppure tutto ciò non basta a evitare la paura dell'altro. Di questi timori parla il libro, partendo dall'assunto che non debbano essere giudicati con sufficienza, bensì presi sul serio per non cadere nell'errore politico di sottovalutare l'impatto dell'immigrazione su coloro che ne fanno un'esperienza quotidiana. Dunque "Cipolle a colazione" non è un libro sugli immigrati, ma sugli emiliani di provincia che si sono trovati a convivere con pachistani, marocchini, badanti dell'Europa orientale. Ne emerge così l'opportunità di assicurare un equilibrio tra politiche di rassicurazione dei cittadini e politiche di apertura all'altro, destinate a creare e rafforzare gli strumenti del dialogo interculturale. Gli spazi pubblici, la scuola e lo sport sono le aree in cui questi due tipi di politiche possono utilmente intrecciarsi, coinvolgendo in particolare i più giovani - gli italiani di domani, quale che sia il loro luogo di nascita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.