L’articolo indaga l’effetto dell’installazione del verde pensile sugli edifici esistenti in termini d’impatto ambientale, utilizzando anche dati sperimentali ricavati dall’applicazione su un caso reale. Nella prima parte del contributo si analizza la letteratura scientifica sulle coperture a verde, trascurando le ricerche tese a indagare la scala urbana e concentrando l’attenzione sugli studi indirizzati a valutare gli impatti del verde sul singolo manufatto. Nella seconda parte dell’articolo si riportano i risultati di uno studio condotto all’interno di una ricerca più ampia promossa dal DICAM dell’Università di Bologna, che ha previsto l’applicazione del verde pensile sulla copertura di una costruzione adibita a laboratorio e uffici, debolmente isolata dal punto di vista termico. Le prestazioni della nuova superficie a verde, caratterizzata da due tipi di vegetazione diversa, sono state messe a confronto con quelle della copertura esistente. I risultati delle analisi termiche e idrologiche confermano i dati di letteratura e mettono in evidenza la dipendenza delle prestazioni termiche dal tipo di vegetazione. In questo contributo vengono presentati in particolare i risultati di un’analisi LCA, in cui si considerano gli impatti sia nelle fasi di produzione dei materiali, di trasporto e di messa in opera, che nelle fasi d’uso e di manutenzione. I risultati dell’analisi dimostrano i notevoli benefici del sistema a verde rispetto alla situazione precedente, relativamente a tutti gli indicatori. In un arco temporale di 50 anni il contributo alla diminuzione degli impatti nella fase d’uso prevale nettamente rispetto agli impatti derivanti dalle prime fasi.

Riduzione dell’impatto ambientale negli edifici esistenti attraverso l’uso di coperture a verde pensile

Luca Guardigli
;
2020

Abstract

L’articolo indaga l’effetto dell’installazione del verde pensile sugli edifici esistenti in termini d’impatto ambientale, utilizzando anche dati sperimentali ricavati dall’applicazione su un caso reale. Nella prima parte del contributo si analizza la letteratura scientifica sulle coperture a verde, trascurando le ricerche tese a indagare la scala urbana e concentrando l’attenzione sugli studi indirizzati a valutare gli impatti del verde sul singolo manufatto. Nella seconda parte dell’articolo si riportano i risultati di uno studio condotto all’interno di una ricerca più ampia promossa dal DICAM dell’Università di Bologna, che ha previsto l’applicazione del verde pensile sulla copertura di una costruzione adibita a laboratorio e uffici, debolmente isolata dal punto di vista termico. Le prestazioni della nuova superficie a verde, caratterizzata da due tipi di vegetazione diversa, sono state messe a confronto con quelle della copertura esistente. I risultati delle analisi termiche e idrologiche confermano i dati di letteratura e mettono in evidenza la dipendenza delle prestazioni termiche dal tipo di vegetazione. In questo contributo vengono presentati in particolare i risultati di un’analisi LCA, in cui si considerano gli impatti sia nelle fasi di produzione dei materiali, di trasporto e di messa in opera, che nelle fasi d’uso e di manutenzione. I risultati dell’analisi dimostrano i notevoli benefici del sistema a verde rispetto alla situazione precedente, relativamente a tutti gli indicatori. In un arco temporale di 50 anni il contributo alla diminuzione degli impatti nella fase d’uso prevale nettamente rispetto agli impatti derivanti dalle prime fasi.
2020
New Horizons for Sustainable Architecture - Nuovi orizzonti per l’architettura sostenibile
974
991
Luca Guardigli; Erika Volpe; Patrizia Buttol; Paola Sposato
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