Con l’adozione in Italia della nuova norma in materia sismica, la valutazione della vulnerabilità ed il progetto di interventi di adeguamento o miglioramento sismico di edifici in muratura, richiedono sempre più ai progettisti strumenti di calcolo sofisticati. Per valutare accuratamente la risposta di queste strutture non si può generalmente prescindere dall’eseguire analisi di tipo non lineare, dato che il comportamento della muratura è caratterizzato da meccanismi di rottura fragili, a limitata duttilità anche a bassi livelli di carico, con localizzazione della fessurazione negli elementi resistenti [1]. Questi aspetti non devono comunque far pensare che queste strutture non siano capaci di resistere a carici eccezionali: edifici antichi sono giunti fino ai giorni nostri senza collassare, pur essendo stati coinvolti in eventi sismici distruttivi; edifici in cui erano presenti errate concezioni strutturali, interventi volti a modificare lo schema statico originale o materiali di scarsa qualità, hanno invece dimostrato, anche in anni recenti, una più elevata vulnerabilità. L’accertata durabilità di edifici in muratura ben concepiti, combinata a fattori quali la rapidità di costruzione, il buon adattamento in contesti già edificati come i centri storici e le soddisfacenti performance in termini di isolamento acustico, termico e di resistenza al fuoco, fanno di questo sistema costruttivo ancora una valida alternativa ad acciaio o calcestruzzo. Per questo motivo si ritiene argomento di attualità la definizione di modelli FEM di onere computazionale ridotto e di facile interpretazione, tali da eseguire analisi non lineari di murature variamente conformate e che forniscano risultati aventi un’approssimazione accettabile paragonata a modelli più raffinati. La possibilità di simulare all’interno di questi modelli tecniche di rinforzo quali l’applicazione di compositi, costituisce un altro aspetto fondamentale, poiché consente di eseguire in modo rapido indagini sull’efficienza di diverse soluzioni di consolidamento (geometria del rinforzo, scelta del materiale, sistemi di ancoraggio, protezione dal fuoco e dall’ambiente).
A. Benedetti, F. Marani (2009). Analisi di Strutture Murarie Rinforzate con FRP Attraverso Modelli Reticolari Non Lineari. BOLOGNA : Pitagora Editrice.
Analisi di Strutture Murarie Rinforzate con FRP Attraverso Modelli Reticolari Non Lineari
BENEDETTI, ANDREA;MARANI, FEDERICA
2009
Abstract
Con l’adozione in Italia della nuova norma in materia sismica, la valutazione della vulnerabilità ed il progetto di interventi di adeguamento o miglioramento sismico di edifici in muratura, richiedono sempre più ai progettisti strumenti di calcolo sofisticati. Per valutare accuratamente la risposta di queste strutture non si può generalmente prescindere dall’eseguire analisi di tipo non lineare, dato che il comportamento della muratura è caratterizzato da meccanismi di rottura fragili, a limitata duttilità anche a bassi livelli di carico, con localizzazione della fessurazione negli elementi resistenti [1]. Questi aspetti non devono comunque far pensare che queste strutture non siano capaci di resistere a carici eccezionali: edifici antichi sono giunti fino ai giorni nostri senza collassare, pur essendo stati coinvolti in eventi sismici distruttivi; edifici in cui erano presenti errate concezioni strutturali, interventi volti a modificare lo schema statico originale o materiali di scarsa qualità, hanno invece dimostrato, anche in anni recenti, una più elevata vulnerabilità. L’accertata durabilità di edifici in muratura ben concepiti, combinata a fattori quali la rapidità di costruzione, il buon adattamento in contesti già edificati come i centri storici e le soddisfacenti performance in termini di isolamento acustico, termico e di resistenza al fuoco, fanno di questo sistema costruttivo ancora una valida alternativa ad acciaio o calcestruzzo. Per questo motivo si ritiene argomento di attualità la definizione di modelli FEM di onere computazionale ridotto e di facile interpretazione, tali da eseguire analisi non lineari di murature variamente conformate e che forniscano risultati aventi un’approssimazione accettabile paragonata a modelli più raffinati. La possibilità di simulare all’interno di questi modelli tecniche di rinforzo quali l’applicazione di compositi, costituisce un altro aspetto fondamentale, poiché consente di eseguire in modo rapido indagini sull’efficienza di diverse soluzioni di consolidamento (geometria del rinforzo, scelta del materiale, sistemi di ancoraggio, protezione dal fuoco e dall’ambiente).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.