«Quella che di solito, sbagliando, chiamiamo “irrealtà televisiva” è invece realtà depotenziata. La realtà mostrata in tivù deve essere accettabile: dunque è bene tenerla sotto controllo, aggiustarla prima che la telecamera la riprenda». In Troppi paradisi Walter Siti prende una posizione decisa nella discussione sul rapporto tra televisione e realtà ed il suo libro, che ha per soggetto proprio questa divaricazione, si concentra in una letteratura che, a differenza del restringimento operato dalla televisione, può ancora, anacronisticamente, rappresentare emozioni e allargare il campo del desiderio. Con la rivoluzione digitale, che dalla televisione sposta l'attenzione sui nuovi apparecchi, il sistema epistemologico che lega i media e la realtà si fa ancora più complesso. Tale intricato meccanismo è illustrato da Tommaso Pincio nel suo romanzo Panorama, dove un social network trascina il protagonista in un continuo cortocircuito fatto di inafferrabili giochi di specchi che mirano a costruire un nuovo ordinamento, inconoscibile, della realtà, oramai impossibile da distinguere dalla finzione. Seguendo dunque un itinerario diacronico che dalla televisione giunge agli apparecchi contemporanei, sarà possibile mettere in luce come lo statuto della realtà sia sempre più messo alla prova nella sua essenza.
Matteo Moca (2020). Dal depotenziamento alla sovrapposizione. Realtà, finzione e media in Walter Siti e Tommaso Pincio. Firenze : Franco Cesati Editore.
Dal depotenziamento alla sovrapposizione. Realtà, finzione e media in Walter Siti e Tommaso Pincio
Matteo Moca
2020
Abstract
«Quella che di solito, sbagliando, chiamiamo “irrealtà televisiva” è invece realtà depotenziata. La realtà mostrata in tivù deve essere accettabile: dunque è bene tenerla sotto controllo, aggiustarla prima che la telecamera la riprenda». In Troppi paradisi Walter Siti prende una posizione decisa nella discussione sul rapporto tra televisione e realtà ed il suo libro, che ha per soggetto proprio questa divaricazione, si concentra in una letteratura che, a differenza del restringimento operato dalla televisione, può ancora, anacronisticamente, rappresentare emozioni e allargare il campo del desiderio. Con la rivoluzione digitale, che dalla televisione sposta l'attenzione sui nuovi apparecchi, il sistema epistemologico che lega i media e la realtà si fa ancora più complesso. Tale intricato meccanismo è illustrato da Tommaso Pincio nel suo romanzo Panorama, dove un social network trascina il protagonista in un continuo cortocircuito fatto di inafferrabili giochi di specchi che mirano a costruire un nuovo ordinamento, inconoscibile, della realtà, oramai impossibile da distinguere dalla finzione. Seguendo dunque un itinerario diacronico che dalla televisione giunge agli apparecchi contemporanei, sarà possibile mettere in luce come lo statuto della realtà sia sempre più messo alla prova nella sua essenza.File | Dimensione | Formato | |
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