Ne "Il pogrom"Adam Michnik confronta le posizioni assunte dalla Chiesa cattolica polacca riguardo all'uccisione, nel luglio 1946 a Kielce vicino Cracovia, di quarantadue ebrei da parte dei vicini di casa polacchi. Ad eccezione del vescovo Kubina, i rappresentanti delle gerarchie ecclesiastiche consideraono il pogrom come una reazione all'eccessiva presenza di ebrei nell'apparato di potere comunista- La recensione sottolinea l'importanza del saggio e mette in luce le ambiguità dell'autore che, attraverso molteplici "se" e "ma", si avvicina alle posizioni giustificazioniste diffuse in Polonia.

Adam Michnik, Il pogrom

TONINI, CARLA
2008

Abstract

Ne "Il pogrom"Adam Michnik confronta le posizioni assunte dalla Chiesa cattolica polacca riguardo all'uccisione, nel luglio 1946 a Kielce vicino Cracovia, di quarantadue ebrei da parte dei vicini di casa polacchi. Ad eccezione del vescovo Kubina, i rappresentanti delle gerarchie ecclesiastiche consideraono il pogrom come una reazione all'eccessiva presenza di ebrei nell'apparato di potere comunista- La recensione sottolinea l'importanza del saggio e mette in luce le ambiguità dell'autore che, attraverso molteplici "se" e "ma", si avvicina alle posizioni giustificazioniste diffuse in Polonia.
2008
C. Tonini
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