Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano.

BONDÌ D (2006). Motivi kantiani nella filosofia del giovane Croce. RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA, 61(4 - supplemento), 275-289.

Motivi kantiani nella filosofia del giovane Croce

BONDÌ D
2006

Abstract

Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano. Al confronto pubblico con la scuola neocritica di Baden Croce arriva soltanto nel 1902. Tematiche e prospettive d’ispirazione kantiana gli giungono pertanto, sul finire dell’Ottocento, attraverso una generazione di psicologi, linguisti e metodologi della storia che guardano a Kant (e al “kantismo” di Humboldt e Herbart) in vista di una fondazione dei saperi alternativa alla dialettica e polemica verso il modello hegeliano (Lazarus, Dilthey, Simmel, Labriola). In linea con questa tradizione tra il 1893 e 1896 Croce elabora una teoria delle forme stabili dell’attività spirituale (arte-scienza-azione) che, con l’appello all’assolutismo morale, determina l’orizzonte di un richiamo positivo (mediato nel primo caso, diretto nel secondo) a Kant. Lo stesso marcato distacco dalla Kritik der Urteilskraft, espresso sin dal 1893, è motivato dal recupero dei risultati della psicologia del tempo: la teoria della percezione di Lazarus e l’a priori psicologico di De Sanctis e Simmel. E’ l’interesse per la storia, infine, stimolato dalla lettura di Marx e dall’assimilazione della dottrina vichiana, a spingere Croce verso una diversa interpretazione delle categorie scoperte sullo sfondo del dibattito postkantiano.
2006
BONDÌ D (2006). Motivi kantiani nella filosofia del giovane Croce. RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA, 61(4 - supplemento), 275-289.
BONDÌ D
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