This article focuses on the centrality of the body in the experiences of disaster and activism in two asbestos-contaminated sites in Italy and Brazil. Asbestos-related disasters appear and reveal their impact primarily through the body of the exposed person who experiences the symptoms of the diseases caused by the inhalation of the carcinogenic fibres of asbestos minerals. Then, the“natural”, social and corporeal, being-in-the-world of a person is upset. However, the contaminated body is not only the place where the disaster becomes violently evident, but it is also the place of a memory since it preserves the traces of such disasters, which often remain invisible. The body acts as a tool of knowledge and struggle through the language and the practices of activism. From the embodied suffering then a new knowledge and new practices emerge that give concreteness to objectives of social justice, in the daily life of the exposed and survivors.

In questo articolo si propone una riflessione sulla centralità del corpo nelle esperienze di disastro e attivismo in due siti contaminati dall’amianto, in Italia e Brasile. I disastri amianto-correlati si manifestano e disvelano il proprio impatto innanzitutto attraverso il corpo degli esposti nel momento in cui, rendendosi manifesti i sintomi di malattie contratte a seguito dell’inalazione delle cancerogene fibre che costituiscono i minerali d’amianto, va in crisi il “naturale”, sociale e corporeo, essere-nel-mondo. Il corpo contaminato, tuttavia, non è soltanto il luogo in cui il disastro si manifesta con tutta la sua violenza, ma è anche il luogo della memoria, nella misura in cui esso custodisce le tracce di tali disastri, che spesso permangono invisibili. Attraverso il linguaggio e le pratiche dell’attivismo, il corpo viene ad agire in quanto strumento di conoscenza e lotta. A partire dalla sofferenza incorporata vengono elaborati saperi nuovi e messe in atto pratiche che danno concretezza, nella vita quotidiana degli esposti e dei sopravvissuti, a obiettivi di giustizia sociale.

Agata Mazzeo (2020). Il Corpo nelle Esperienze di Disastro e Attivismo in Siti Contaminati dall’Amianto. ARCHIVIO ANTROPOLOGICO MEDITERRANEO, 22(1), 1-14 [10.4000/aam.2667].

Il Corpo nelle Esperienze di Disastro e Attivismo in Siti Contaminati dall’Amianto

Agata Mazzeo
2020

Abstract

This article focuses on the centrality of the body in the experiences of disaster and activism in two asbestos-contaminated sites in Italy and Brazil. Asbestos-related disasters appear and reveal their impact primarily through the body of the exposed person who experiences the symptoms of the diseases caused by the inhalation of the carcinogenic fibres of asbestos minerals. Then, the“natural”, social and corporeal, being-in-the-world of a person is upset. However, the contaminated body is not only the place where the disaster becomes violently evident, but it is also the place of a memory since it preserves the traces of such disasters, which often remain invisible. The body acts as a tool of knowledge and struggle through the language and the practices of activism. From the embodied suffering then a new knowledge and new practices emerge that give concreteness to objectives of social justice, in the daily life of the exposed and survivors.
2020
Agata Mazzeo (2020). Il Corpo nelle Esperienze di Disastro e Attivismo in Siti Contaminati dall’Amianto. ARCHIVIO ANTROPOLOGICO MEDITERRANEO, 22(1), 1-14 [10.4000/aam.2667].
Agata Mazzeo
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