Nonostante la non sempre lineare fortuna ottocentesca, non si può negare che Petrarca abbia assunto un ruolo di primo piano, al fianco di Dante, in un’Italia risorgimentale volta alla riscoperta della propria tradizione letteraria. È in un simile fervore intellettuale – in cui il culto della lingua comune e dei suoi rappresentanti alimenta lo slancio patriottico – che si distingue l’opera dei classicisti romagnoli e marchigiani: a fianco delle traduzioni dei testi greci e latini alcuni di loro si aprono anche alla modernità e alla cultura medievale, con un’attenzione rinnovata ai testi latini di Petrarca. In quest’ambito spicca su tutti il marchigiano Giuseppe Fracassetti (nato a Fermo nel 1802, vi morì nel 1883), a cui si devono le prime traduzioni complete dell’epistolario latino di Petrarca (vale a dire le lettere Familiari e le Varie, pubblicate per prime, in cinque volumi, fra il 1863 e il 1867, e le Senili, apparse in due tomi nel biennio 1869-’70). A comprovare la sua ricca e composita attività di traduttore, che non coinvolge fra l’altro solo Petrarca ma anche autori contemporanei come Byron e Lessing, sono gli ampi carteggi, tuttora custoditi nel Fondo Fracassetti della Biblioteca Civica Spezioli di Fermo e da poco riscoperti. L’intervento riguarderà appunto la presentazione archivistica e testuale di questo ricco epistolario anche alla luce dei corrispondenti più autorevoli di Fracassetti – come Antonio Donati, Bernardo Gatti e Giuseppe Valentinelli –. Saranno pubblicate e illustrate in particolare alcune lettere che, commentando Familiari e Senili di Petrarca, mostrano l’avvio di un metodo filologico ‘moderno’, che si precisa e si rafforza in una comune riflessione sulle scelte e sulle difficoltà testuali del traduttore. Un dialogo, dunque, fra libri e letterati, che mette in luce, in una fitta trama di relazioni, novità o lacune della filologia ottocentesca nelle date cruciali che segnano l’Unità d’Italia.

Dialoghi fra letterati: la filologia nei carteggi di Giuseppe Fracassetti / Francesca Florimbii. - In: TECA. - ISSN 2240-3604. - ELETTRONICO. - 10:1ns(2020), pp. 36-48. (Intervento presentato al convegno La vertigine dell'archivio. Arte, collezionismo, poetiche tenutosi a Bologna nel 5-7 giugno 2019) [10.6092/issn.2240-3604/11678].

Dialoghi fra letterati: la filologia nei carteggi di Giuseppe Fracassetti

Francesca Florimbii
2020

Abstract

Nonostante la non sempre lineare fortuna ottocentesca, non si può negare che Petrarca abbia assunto un ruolo di primo piano, al fianco di Dante, in un’Italia risorgimentale volta alla riscoperta della propria tradizione letteraria. È in un simile fervore intellettuale – in cui il culto della lingua comune e dei suoi rappresentanti alimenta lo slancio patriottico – che si distingue l’opera dei classicisti romagnoli e marchigiani: a fianco delle traduzioni dei testi greci e latini alcuni di loro si aprono anche alla modernità e alla cultura medievale, con un’attenzione rinnovata ai testi latini di Petrarca. In quest’ambito spicca su tutti il marchigiano Giuseppe Fracassetti (nato a Fermo nel 1802, vi morì nel 1883), a cui si devono le prime traduzioni complete dell’epistolario latino di Petrarca (vale a dire le lettere Familiari e le Varie, pubblicate per prime, in cinque volumi, fra il 1863 e il 1867, e le Senili, apparse in due tomi nel biennio 1869-’70). A comprovare la sua ricca e composita attività di traduttore, che non coinvolge fra l’altro solo Petrarca ma anche autori contemporanei come Byron e Lessing, sono gli ampi carteggi, tuttora custoditi nel Fondo Fracassetti della Biblioteca Civica Spezioli di Fermo e da poco riscoperti. L’intervento riguarderà appunto la presentazione archivistica e testuale di questo ricco epistolario anche alla luce dei corrispondenti più autorevoli di Fracassetti – come Antonio Donati, Bernardo Gatti e Giuseppe Valentinelli –. Saranno pubblicate e illustrate in particolare alcune lettere che, commentando Familiari e Senili di Petrarca, mostrano l’avvio di un metodo filologico ‘moderno’, che si precisa e si rafforza in una comune riflessione sulle scelte e sulle difficoltà testuali del traduttore. Un dialogo, dunque, fra libri e letterati, che mette in luce, in una fitta trama di relazioni, novità o lacune della filologia ottocentesca nelle date cruciali che segnano l’Unità d’Italia.
2020
La Vertigine dell'archivio. Arte, collezionismo, poetiche
36
48
Dialoghi fra letterati: la filologia nei carteggi di Giuseppe Fracassetti / Francesca Florimbii. - In: TECA. - ISSN 2240-3604. - ELETTRONICO. - 10:1ns(2020), pp. 36-48. (Intervento presentato al convegno La vertigine dell'archivio. Arte, collezionismo, poetiche tenutosi a Bologna nel 5-7 giugno 2019) [10.6092/issn.2240-3604/11678].
Francesca Florimbii
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