Una delle istanze poste dal tema della manutenzione e riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico riguarda le modalità di adeguamento alle prestazioni richieste dalla nuove disposizioni normative in tema di sicurezza sismica degli edifici. Tale istanza si correla ad una seconda problematica di carattere finanziario che induce le Amministrazioni a dover redigere un piano di programmazione degli interventi scansionandoli secondo una gerarchia di importanza che differenzi le questioni di carattere manutentivo/conservativo da quelle che implicano dei rischi in termini di sicurezza. Per tale finalità, ovvero quella di ottenere una graduatoria di priorità per la programmazione degli interventi, appare dunque significativo definire una metodologia di analisi capace di restituire un quadro conoscitivo dello stato conservativo degli edifici e al contempo di delineare il grado di pericolosità sismica atteso. Le schede di vulnerabilità sismica, secondo la stesura proposta dal GNDT, rappresentano in questo senso il primo ed unico riferimento inteso a fornire tali indicazioni, ma al contempo non sempre sufficienti ed esaustive per le valutazioni in merito a tipologie a scheletro in c.c.a e acciaio. Il presente contributo riferisce della ricerca condotta in convenzione con l’Amministrazione del Comune di Pesaro che ha riguardato l’analisi dell’intero patrimonio scolastico di proprietà comunale e il cui primario esisto è rappresentato dall’applicazione di una metodologia di analisi che a partire dall’acquisizione delle caratteristiche tipologico e costruttivo dei 54 edifici analizzati, fornisce un indicatore della pericolosità sismica e restituisce una graduatoria di priorità per la programmazione degli interventi.
R. Gulli (2009). Valutazione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio pubblico. Indirizzi metodologici e caso di studio. FIRENZE : ALINEA.
Valutazione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio pubblico. Indirizzi metodologici e caso di studio
GULLI, RICCARDO
2009
Abstract
Una delle istanze poste dal tema della manutenzione e riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico riguarda le modalità di adeguamento alle prestazioni richieste dalla nuove disposizioni normative in tema di sicurezza sismica degli edifici. Tale istanza si correla ad una seconda problematica di carattere finanziario che induce le Amministrazioni a dover redigere un piano di programmazione degli interventi scansionandoli secondo una gerarchia di importanza che differenzi le questioni di carattere manutentivo/conservativo da quelle che implicano dei rischi in termini di sicurezza. Per tale finalità, ovvero quella di ottenere una graduatoria di priorità per la programmazione degli interventi, appare dunque significativo definire una metodologia di analisi capace di restituire un quadro conoscitivo dello stato conservativo degli edifici e al contempo di delineare il grado di pericolosità sismica atteso. Le schede di vulnerabilità sismica, secondo la stesura proposta dal GNDT, rappresentano in questo senso il primo ed unico riferimento inteso a fornire tali indicazioni, ma al contempo non sempre sufficienti ed esaustive per le valutazioni in merito a tipologie a scheletro in c.c.a e acciaio. Il presente contributo riferisce della ricerca condotta in convenzione con l’Amministrazione del Comune di Pesaro che ha riguardato l’analisi dell’intero patrimonio scolastico di proprietà comunale e il cui primario esisto è rappresentato dall’applicazione di una metodologia di analisi che a partire dall’acquisizione delle caratteristiche tipologico e costruttivo dei 54 edifici analizzati, fornisce un indicatore della pericolosità sismica e restituisce una graduatoria di priorità per la programmazione degli interventi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.