I nuovi approcci progettuali alle sovrastrutture di trasporto impongono l’utilizzo di metodologie di laboratorio basate sulla caratterizzazione dinamica dei materiali. I materiali, legati o meno, sempre più spesso contenenti materiali di riciclo, debbono pertanto essere caratterizzati in tal senso. Le metodologie di caratterizzazione dinamica dei materiali sono oggi basate principalmente “sulla prestazione” del materiale in opera. Non più quindi lo studio prescrittivo delle miscele, ma un’indagine specifica volta a determinare il reale comportamento in esercizio. In particolare per quanto riguarda i conglomerati bituminosi, le prove non distruttive per la determinazione del Modulo di Rigidezza Dinamica a trazione indiretta (su cilindro) o a flessione (su travetto) sono alla base dei moderni metodi di progettazione empirico-meccanicistica, così come le Prove di Fatica, condotte nelle medesime configurazioni, descrivono il comportamento del conglomerato sotto carichi ripetuti per studiarne le caratteristiche di resistenza alle fessurazioni (innesco e propagazione) alle diverse temperature e frequenze di traffico. Le forme di degrado dei manti superficiali legate alla formazione di ormaie sono invece investigate tramite prove dinamiche di resistenza alle deformazioni permanenti (creep) condotte a temperature elevate e stress termici. Tra gli studi di ricerca più innovativi si pone la valutazione delle proprietà di autoriparazione dei conglomerati bituminosi, proprietà che apporta un significativo contributo alla vita utile delle miscele in opera. Infatti, quando il conglomerato non viene sollecitato, le proprietà viscoelastiche del legante bituminoso sono in grado di ricomporre le microlesioni innescatesi, recuperando parte della resistenza meccanica persa.
A. BUCCHI, C. COSTA, V. VIGNALI (2009). Studi preliminari per la costruzione della terza corsia. STRADE & AUTOSTRADE, 3, 42-48.
Studi preliminari per la costruzione della terza corsia
BUCCHI, ALBERTO;VIGNALI, VALERIA
2009
Abstract
I nuovi approcci progettuali alle sovrastrutture di trasporto impongono l’utilizzo di metodologie di laboratorio basate sulla caratterizzazione dinamica dei materiali. I materiali, legati o meno, sempre più spesso contenenti materiali di riciclo, debbono pertanto essere caratterizzati in tal senso. Le metodologie di caratterizzazione dinamica dei materiali sono oggi basate principalmente “sulla prestazione” del materiale in opera. Non più quindi lo studio prescrittivo delle miscele, ma un’indagine specifica volta a determinare il reale comportamento in esercizio. In particolare per quanto riguarda i conglomerati bituminosi, le prove non distruttive per la determinazione del Modulo di Rigidezza Dinamica a trazione indiretta (su cilindro) o a flessione (su travetto) sono alla base dei moderni metodi di progettazione empirico-meccanicistica, così come le Prove di Fatica, condotte nelle medesime configurazioni, descrivono il comportamento del conglomerato sotto carichi ripetuti per studiarne le caratteristiche di resistenza alle fessurazioni (innesco e propagazione) alle diverse temperature e frequenze di traffico. Le forme di degrado dei manti superficiali legate alla formazione di ormaie sono invece investigate tramite prove dinamiche di resistenza alle deformazioni permanenti (creep) condotte a temperature elevate e stress termici. Tra gli studi di ricerca più innovativi si pone la valutazione delle proprietà di autoriparazione dei conglomerati bituminosi, proprietà che apporta un significativo contributo alla vita utile delle miscele in opera. Infatti, quando il conglomerato non viene sollecitato, le proprietà viscoelastiche del legante bituminoso sono in grado di ricomporre le microlesioni innescatesi, recuperando parte della resistenza meccanica persa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.