Lo scritto enumera le novità rappresentate dalla Carta: i) è stato il primo documento sui diritti (la cui titolarità prescinde, per la gran parte, dal possesso della cittadinanza europea) di cui si è dotata l’Unione ed anche il primo, a livello internazionale, a contenere insieme diritti civili, politici e sociali; ii) la stessa genesi della Carta, attraverso i lavori della Convenzione, presieduta da Roman Herzog, già ex Presidente della repubblica federale tedesca e del Bundesverfassungsgericht (per il nostro Paese parteciparono Andrea Manzella, Piero Melograni, Stefano Rodotà ed Elena Paciotti) ha rappresentato un momento unico e di grande impatto, non solo da un punto di vista sostanziale, ma anche culturale e simbolico; iii) la Carta rientrava,inizialmente, in un disegno più ampio, perché era stata immaginata come uno dei passaggi maggiormente significativi sulla via del Trattato costituzionale - opera della Convenzione presieduta da Giscard d’Estaing (coadiuvato dal vice-presidente Giuliano Amato) - firmato a Roma nel 2004 e mai entrato in vigore a causa di resistenze nazionali, anche in riferimento al contenuto della Carta; iv) proprio il suo contenuto interessò molto la dottrina, anche costituzionalistica, che sin dai lavori della Convenzione, precedenti alla proclamazione, colse almeno alcune delle implicazioni che un tale documento giuridico sui diritti avrebbe comportato per la protezione che le singole costituzioni assicuravano già a livello nazionale.

Maria Elena Gennusa, S.N. (2020). La Carta vent’anni dopo Nizza. QUADERNI COSTITUZIONALI, XL(3), 623-626 [10.1439/98181].

La Carta vent’anni dopo Nizza

Diletta Tega
2020

Abstract

Lo scritto enumera le novità rappresentate dalla Carta: i) è stato il primo documento sui diritti (la cui titolarità prescinde, per la gran parte, dal possesso della cittadinanza europea) di cui si è dotata l’Unione ed anche il primo, a livello internazionale, a contenere insieme diritti civili, politici e sociali; ii) la stessa genesi della Carta, attraverso i lavori della Convenzione, presieduta da Roman Herzog, già ex Presidente della repubblica federale tedesca e del Bundesverfassungsgericht (per il nostro Paese parteciparono Andrea Manzella, Piero Melograni, Stefano Rodotà ed Elena Paciotti) ha rappresentato un momento unico e di grande impatto, non solo da un punto di vista sostanziale, ma anche culturale e simbolico; iii) la Carta rientrava,inizialmente, in un disegno più ampio, perché era stata immaginata come uno dei passaggi maggiormente significativi sulla via del Trattato costituzionale - opera della Convenzione presieduta da Giscard d’Estaing (coadiuvato dal vice-presidente Giuliano Amato) - firmato a Roma nel 2004 e mai entrato in vigore a causa di resistenze nazionali, anche in riferimento al contenuto della Carta; iv) proprio il suo contenuto interessò molto la dottrina, anche costituzionalistica, che sin dai lavori della Convenzione, precedenti alla proclamazione, colse almeno alcune delle implicazioni che un tale documento giuridico sui diritti avrebbe comportato per la protezione che le singole costituzioni assicuravano già a livello nazionale.
2020
Maria Elena Gennusa, S.N. (2020). La Carta vent’anni dopo Nizza. QUADERNI COSTITUZIONALI, XL(3), 623-626 [10.1439/98181].
Maria Elena Gennusa, Stefania Ninatti, Diletta Tega
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