Nel marzo del 1969 il Soprintendente ai Monumenti dell’Emilia, Francesco Schettini, scrive all’ ex collega Piero Sanpaolesi per chiedergli di far eseguire ai suoi allievi «il rilievo completo del Castello di Vignola». Questi aveva vinto nel 1960 il concorso a cattedra nell'Ateneo fiorentino, fondando di lì a poco il primo Istituto universitario di Restauro dei Monumenti, afferente alla Facoltà di Architettura di cui divenne preside proprio nel ’69. La vicenda rimarca quanto il professore fosse un attento conoscitore di storia dell’arte e un raffinato studioso di storia dell’architettura, anche se la sua attenzione restava sempre concentrata sulla consistenza materiale della fabbrica. Il saggio rileggendo fonti inedite di archivio,ripercorre il lavoro di ricerca e studio del professore fiorentino e ne analizza, per la prima volta, le proposte di progetto nonché segue gli sviluppi di questo'progetto mancato' alla rocca di Vignola. L'articolo inoltre sottolinea quanto il restauro sia partecipe di una complessità culturale riferita non solo al momento in cui l’intervento si è compiuto ma all'intero periodo di vita dell’architettura oggetto di restauro. Di questa vicenda, di cui resta memoria solo negli archivi, rimane tra le righe di lettere e computi metrici, tra i disegni di rilievo e le fotografie, la lezione di metodo di Sanpaolesi da tempo apprezzata e di cui tanto si è scritto.
Andrea Ugolini (2019). «… come vedetta prominente su un gomito leggero del fiume». Il progetto di restauro di Piero Sanpaolesi per il castello di Vignola, 1969-1970. QUADERNI DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA, Numero Speciale 2019(Vol. 1), 875-880.
«… come vedetta prominente su un gomito leggero del fiume». Il progetto di restauro di Piero Sanpaolesi per il castello di Vignola, 1969-1970
Andrea Ugolini
2019
Abstract
Nel marzo del 1969 il Soprintendente ai Monumenti dell’Emilia, Francesco Schettini, scrive all’ ex collega Piero Sanpaolesi per chiedergli di far eseguire ai suoi allievi «il rilievo completo del Castello di Vignola». Questi aveva vinto nel 1960 il concorso a cattedra nell'Ateneo fiorentino, fondando di lì a poco il primo Istituto universitario di Restauro dei Monumenti, afferente alla Facoltà di Architettura di cui divenne preside proprio nel ’69. La vicenda rimarca quanto il professore fosse un attento conoscitore di storia dell’arte e un raffinato studioso di storia dell’architettura, anche se la sua attenzione restava sempre concentrata sulla consistenza materiale della fabbrica. Il saggio rileggendo fonti inedite di archivio,ripercorre il lavoro di ricerca e studio del professore fiorentino e ne analizza, per la prima volta, le proposte di progetto nonché segue gli sviluppi di questo'progetto mancato' alla rocca di Vignola. L'articolo inoltre sottolinea quanto il restauro sia partecipe di una complessità culturale riferita non solo al momento in cui l’intervento si è compiuto ma all'intero periodo di vita dell’architettura oggetto di restauro. Di questa vicenda, di cui resta memoria solo negli archivi, rimane tra le righe di lettere e computi metrici, tra i disegni di rilievo e le fotografie, la lezione di metodo di Sanpaolesi da tempo apprezzata e di cui tanto si è scritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.