Tana Toraja è una piccola regione situata sugli altipiani centrali della provincia meridionale dell'isola di Sulawesi, nella parte orientale dell'arcipelago indonesiano. Nonostante le sua posizione geograficamente periferica e politicamente marginale, questa zona è stata, a partire dall'inizio del 1900, al centro dell'interesse di molti antropologi, olandesi prima, americani, francesi, inglesi e giapponesi poi. L'attenzione degli antropologi si è appuntata inizialmente sui complessi e spettacolari rituali funebri e sulle singolari pratiche mortuarie, con l'effetto di creare un corpus etnografico notevolmente vasto. La celebrità etnografica che ha progressivamente avvolto i toraja, ha contribuito alla fortuna turistica delle regione, meta, a partire dagli anni settanta, di un cospicuo flusso turistico. Come è accaduto in altri contesti - caso emblematico quello dei dogon del Mali (Cfr. Aime, 2000) -, anche a Tana Toraja l'attenzione degli antropologi ha giocato un ruolo decisivo nella "turisticizzazione" dell'area. Il "complesso gioco di specchi" (Aime, 2000, p. 11) che si instaura tra nativi, etnologi e turisti, ha prodotto un particolare effetto di feedback; infatti, se l'attenzione degli antropologi ha sviluppato l'interesse da parte dei turisti, non bisogna dimenticare che la sempre maggiore frequentazione turistica dell'area ha costituito un'ulteriore ragione perché gli antropologi si dedicassero allo studio di questa regione e all'analisi del contatto culturale innescato dal fenomeno turistico.

Aurora Donzelli (2001). Il turismo a Tana Toraja: un contesto per molti discorsi. AFRICHE E ORIENTI, 3, 60-64.

Il turismo a Tana Toraja: un contesto per molti discorsi

Aurora Donzelli
2001

Abstract

Tana Toraja è una piccola regione situata sugli altipiani centrali della provincia meridionale dell'isola di Sulawesi, nella parte orientale dell'arcipelago indonesiano. Nonostante le sua posizione geograficamente periferica e politicamente marginale, questa zona è stata, a partire dall'inizio del 1900, al centro dell'interesse di molti antropologi, olandesi prima, americani, francesi, inglesi e giapponesi poi. L'attenzione degli antropologi si è appuntata inizialmente sui complessi e spettacolari rituali funebri e sulle singolari pratiche mortuarie, con l'effetto di creare un corpus etnografico notevolmente vasto. La celebrità etnografica che ha progressivamente avvolto i toraja, ha contribuito alla fortuna turistica delle regione, meta, a partire dagli anni settanta, di un cospicuo flusso turistico. Come è accaduto in altri contesti - caso emblematico quello dei dogon del Mali (Cfr. Aime, 2000) -, anche a Tana Toraja l'attenzione degli antropologi ha giocato un ruolo decisivo nella "turisticizzazione" dell'area. Il "complesso gioco di specchi" (Aime, 2000, p. 11) che si instaura tra nativi, etnologi e turisti, ha prodotto un particolare effetto di feedback; infatti, se l'attenzione degli antropologi ha sviluppato l'interesse da parte dei turisti, non bisogna dimenticare che la sempre maggiore frequentazione turistica dell'area ha costituito un'ulteriore ragione perché gli antropologi si dedicassero allo studio di questa regione e all'analisi del contatto culturale innescato dal fenomeno turistico.
2001
Aurora Donzelli (2001). Il turismo a Tana Toraja: un contesto per molti discorsi. AFRICHE E ORIENTI, 3, 60-64.
Aurora Donzelli
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