Sebbene il ciclo di vita naturale dei boschi sia sempre caratterizzato da una notevole variabilità climatica ed ambientale, il cambiamento climatico e globale in corso influenzerà in modo nuovo e non facilmente prevedibile la dinamica e l’accrescimento dei popolamenti forestali, a causa non solo dell’aumento di temperature e richieste evapotraspirative, ma anche della maggiore frequenza di e-venti estremi, dell’irregolarità di precipitazione, dell’aumento di concentrazione atmosferica di CO2, delle deposizioni azotate. Numerose evidenze dimostrano come la produttività e le dinamiche di accrescimento dei boschi europei negli ultimi 40-50 anni siano stato influenzate in senso positivo da aumento di CO2, deposi-zioni azotate e variazioni climatiche. In ambiente mediterraneo, al contrario, le variazioni climatiche in atto sembrerebbero avere influito in senso negativo sulla produttività forestale, in particolare al li-mite meridionale dell’areale delle specie. Partendo da dati sperimentali e risultati di simulazioni modellistiche si cercherà pertanto di indicare quali opzioni selvicolturali possano essere più idonee a favorire l’adattamento degli ecosistemi fore-stali ai cambiamenti globali, ed a stimolare la loro capacità di mitigare i cambiamenti climatici stessi. Viene in particolare sottolineata l’importanza della conservazione della sostanza organica, per una gestione selvicolturale realmente sostenibile e di lungo termine.
Magnani F., Matteucci G. (2009). Selvicoltura e cambiamenti climatici. FIRENZE : Accademia Italiana di Scienze Forestali.
Selvicoltura e cambiamenti climatici
MAGNANI, FEDERICO;
2009
Abstract
Sebbene il ciclo di vita naturale dei boschi sia sempre caratterizzato da una notevole variabilità climatica ed ambientale, il cambiamento climatico e globale in corso influenzerà in modo nuovo e non facilmente prevedibile la dinamica e l’accrescimento dei popolamenti forestali, a causa non solo dell’aumento di temperature e richieste evapotraspirative, ma anche della maggiore frequenza di e-venti estremi, dell’irregolarità di precipitazione, dell’aumento di concentrazione atmosferica di CO2, delle deposizioni azotate. Numerose evidenze dimostrano come la produttività e le dinamiche di accrescimento dei boschi europei negli ultimi 40-50 anni siano stato influenzate in senso positivo da aumento di CO2, deposi-zioni azotate e variazioni climatiche. In ambiente mediterraneo, al contrario, le variazioni climatiche in atto sembrerebbero avere influito in senso negativo sulla produttività forestale, in particolare al li-mite meridionale dell’areale delle specie. Partendo da dati sperimentali e risultati di simulazioni modellistiche si cercherà pertanto di indicare quali opzioni selvicolturali possano essere più idonee a favorire l’adattamento degli ecosistemi fore-stali ai cambiamenti globali, ed a stimolare la loro capacità di mitigare i cambiamenti climatici stessi. Viene in particolare sottolineata l’importanza della conservazione della sostanza organica, per una gestione selvicolturale realmente sostenibile e di lungo termine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.