La Regione Emilia-Romagna fin dall’inizio ha mostrato uno scarso interesse per lo strumento del cosiddetto Piano Casa. Il motivo di questa scelta risiede principalmente nella volontà di riportare quelle che venivano proposte come misure “straordinarie” per il rilancio dell’economia all’interno di un percorso ordinario di lungo periodo, volto a garantire il rinnovamento architettonico, energetico e sismico degli edifici in coerenza con le strategie del piano urbanistico comunale, anziché in deroga da esso. Tale impostazione è stata confermata e accentuata dall’approvazione della nuova legge urbanistica dell’Emilia-Romagna n. 24 del 2017, che, per disincentivare il consumo di suolo e promuovere la rigenerazione dei territori urbanizzati e il miglioramento della qualità urbana ed edilizia, introduce una disciplina legislativa e di piano che incentiva gli interventi di riuso e rigenerazione all’interno del territorio urbanizzato e disincentiva gli interventi in espansione. La scelta della Regione Emilia-Romagna di non prorogare il Piano Casa non va quindi intesa come un’opposizione alla necessità di promuovere l’attività edilizia, ma al contrario come il tentativo di agevolarla introducendo il concetto di premialità per gli interventi di qualificazione edilizia tra i principi fondamentali dell’urbanistica, ribadendo così la centralità del governo del territorio.
Simona Tondelli (2020). Il Piano casa da provvedimento emergenziale a misura strutturale della pianificazione urbanistica dell'Emilia-Romagna. URBANISTICA INFORMAZIONI, 289, 40-40.
Il Piano casa da provvedimento emergenziale a misura strutturale della pianificazione urbanistica dell'Emilia-Romagna
Simona Tondelli
2020
Abstract
La Regione Emilia-Romagna fin dall’inizio ha mostrato uno scarso interesse per lo strumento del cosiddetto Piano Casa. Il motivo di questa scelta risiede principalmente nella volontà di riportare quelle che venivano proposte come misure “straordinarie” per il rilancio dell’economia all’interno di un percorso ordinario di lungo periodo, volto a garantire il rinnovamento architettonico, energetico e sismico degli edifici in coerenza con le strategie del piano urbanistico comunale, anziché in deroga da esso. Tale impostazione è stata confermata e accentuata dall’approvazione della nuova legge urbanistica dell’Emilia-Romagna n. 24 del 2017, che, per disincentivare il consumo di suolo e promuovere la rigenerazione dei territori urbanizzati e il miglioramento della qualità urbana ed edilizia, introduce una disciplina legislativa e di piano che incentiva gli interventi di riuso e rigenerazione all’interno del territorio urbanizzato e disincentiva gli interventi in espansione. La scelta della Regione Emilia-Romagna di non prorogare il Piano Casa non va quindi intesa come un’opposizione alla necessità di promuovere l’attività edilizia, ma al contrario come il tentativo di agevolarla introducendo il concetto di premialità per gli interventi di qualificazione edilizia tra i principi fondamentali dell’urbanistica, ribadendo così la centralità del governo del territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.