L’"Alcorani textus universus" di Ludovico Marracci è giustamente considerato un testo di fondamentale importanza per la storia della traduzione e ricezione del Corano in Occidente. Pubblicato in due volumi a Padova nel 1698, esso contiene la traduzione integrale del Corano in latino, accompagnata dal testo arabo e un ricco apparato di note e commenti dell’autore. Fino ad anni recenti, non era tuttavia possibile conoscere il processo che portò Marracci a redigere la versione definitiva della sua traduzione, a selezionare le sue fonti e ad organizzare le sue note polemiche. A gettare luce sulla questione è stato il rinvenimento, da parte di Roberto Tottoli, di quindici manoscritti di circa 10.000 pagine contenenti disparati materiali utilizzati da Marracci per i suoi studi nonché differenti versioni della sua traduzione. "Ludovico Marracci at work" costituisce un primo significativo passo nel percorso di analisi di questi manoscritti intrapreso da Roberto Tottoli e Reinhold Glei, i quali hanno unito le loro rispettive competenze in ambito islamistico e latinistico decidendo di focalizzare la loro attenzione sulla traduzione della sura 18, scelta per la rilevanza teologica che riveste e che la stessa refutazione di Marracci di fatto le conferisce. La nostra recensione analizza il lavoro dei due studiosi, mettendo in evidenza l'importanza dell'approccio interdiscipliare per lo sviluppo di quelli che vengono comunemente chiamati "Oriental Studies".

Reinhold F. Glei and Roberto Tottoli, Ludovico Marracci at work. The evolution of his Latin translation of the Qurʾān in the light of his newly discovered manuscripts. With an edition and a comparative linguistic analysis of Sura 18, Wiesbaden: Harrassowitz Verlag, 2016, 188 pp. (series: Corpus Islamo-Christianum; Arabica-Latina), ISBN: 978-3-447-10551-4, 48,00 €, hardbound.

Ines Peta
2020

Abstract

L’"Alcorani textus universus" di Ludovico Marracci è giustamente considerato un testo di fondamentale importanza per la storia della traduzione e ricezione del Corano in Occidente. Pubblicato in due volumi a Padova nel 1698, esso contiene la traduzione integrale del Corano in latino, accompagnata dal testo arabo e un ricco apparato di note e commenti dell’autore. Fino ad anni recenti, non era tuttavia possibile conoscere il processo che portò Marracci a redigere la versione definitiva della sua traduzione, a selezionare le sue fonti e ad organizzare le sue note polemiche. A gettare luce sulla questione è stato il rinvenimento, da parte di Roberto Tottoli, di quindici manoscritti di circa 10.000 pagine contenenti disparati materiali utilizzati da Marracci per i suoi studi nonché differenti versioni della sua traduzione. "Ludovico Marracci at work" costituisce un primo significativo passo nel percorso di analisi di questi manoscritti intrapreso da Roberto Tottoli e Reinhold Glei, i quali hanno unito le loro rispettive competenze in ambito islamistico e latinistico decidendo di focalizzare la loro attenzione sulla traduzione della sura 18, scelta per la rilevanza teologica che riveste e che la stessa refutazione di Marracci di fatto le conferisce. La nostra recensione analizza il lavoro dei due studiosi, mettendo in evidenza l'importanza dell'approccio interdiscipliare per lo sviluppo di quelli che vengono comunemente chiamati "Oriental Studies".
2020
Ines Peta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/786733
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