Il contributo intende illustrare, mediante un approccio metodologico innovativo in termini di ricognizione e restituzione del dato, i processi trasformativi subiti dai modi di costruire dell’edilizia tra il 1920 e il 1940, con l’obiettivo di restituire in modo oggettivo le dinamiche evolutive del tessuto insediativo in relazione alle tecniche costruttive dell’edificato. Il periodo di riferimento viene unanimemente assunto come centrale ai fini della trasformazione dei modi di costruire da quelli propri della tradizione a quelli ascrivibili alla costruzione moderna; tale contributo intende dare un fondamento concreto a tale assunzione, tracciando, all’interno di un contesto urbano consolidato, la profonda modificazione delle tecniche costruttive avvenuta grazie alla diffusione del nuovo materiale introdotto nella costruzione italiana da poche decine d’anni, il calcestruzzo armato. Il suo uso ha consentito di elevare notevolmente gli edifici in altezza, consentendo così la nascita di nuovi tipi edilizi multipiano, che hanno trovato la loro massima diffusione nei decenni successivi. Il campo di indagine è stato circoscritto alla città di Bologna, conducendo una ricerca storico-archivistica puntuale su tutti gli edifici residenziali del periodo e giungendo a catalogare ed analizzare oltre 4.500 nuovi fabbricati su circa 11.200 interventi edilizi depositati. La registrazione, per ciascuno di essi, dei dati necessari per una precisa caratterizzazione costruttiva ha permesso di identificarne il tipo edilizio, la struttura portante, la localizzazione all’interno della città, operando poi indagini di tipo statistico mirate che hanno messo in luce le dinamiche evolutive del tessuto e delle tecniche. In particolare, l’aspetto più rilevante che viene indagato è la transizione, nei primi anni Trenta, dalla struttura in muratura portante a quella a telaio in calcestruzzo armato, avvenuta in modo capillare, indipendentemente dal tipo edilizio e dall’economicità del fabbricato.
Carlo Costantino, A.C.B. (2020). Storia dell’edilizia bolognese tra le due guerre, 1920-1940. Monfalcone (Gorizia) : EdicomEdizioni.
Storia dell’edilizia bolognese tra le due guerre, 1920-1940
Carlo Costantino
Writing – Original Draft Preparation
;Anna Chiara BenedettiWriting – Review & Editing
;Giorgia PredariWriting – Review & Editing
2020
Abstract
Il contributo intende illustrare, mediante un approccio metodologico innovativo in termini di ricognizione e restituzione del dato, i processi trasformativi subiti dai modi di costruire dell’edilizia tra il 1920 e il 1940, con l’obiettivo di restituire in modo oggettivo le dinamiche evolutive del tessuto insediativo in relazione alle tecniche costruttive dell’edificato. Il periodo di riferimento viene unanimemente assunto come centrale ai fini della trasformazione dei modi di costruire da quelli propri della tradizione a quelli ascrivibili alla costruzione moderna; tale contributo intende dare un fondamento concreto a tale assunzione, tracciando, all’interno di un contesto urbano consolidato, la profonda modificazione delle tecniche costruttive avvenuta grazie alla diffusione del nuovo materiale introdotto nella costruzione italiana da poche decine d’anni, il calcestruzzo armato. Il suo uso ha consentito di elevare notevolmente gli edifici in altezza, consentendo così la nascita di nuovi tipi edilizi multipiano, che hanno trovato la loro massima diffusione nei decenni successivi. Il campo di indagine è stato circoscritto alla città di Bologna, conducendo una ricerca storico-archivistica puntuale su tutti gli edifici residenziali del periodo e giungendo a catalogare ed analizzare oltre 4.500 nuovi fabbricati su circa 11.200 interventi edilizi depositati. La registrazione, per ciascuno di essi, dei dati necessari per una precisa caratterizzazione costruttiva ha permesso di identificarne il tipo edilizio, la struttura portante, la localizzazione all’interno della città, operando poi indagini di tipo statistico mirate che hanno messo in luce le dinamiche evolutive del tessuto e delle tecniche. In particolare, l’aspetto più rilevante che viene indagato è la transizione, nei primi anni Trenta, dalla struttura in muratura portante a quella a telaio in calcestruzzo armato, avvenuta in modo capillare, indipendentemente dal tipo edilizio e dall’economicità del fabbricato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.