Il presente articolo descrive una attività di trasferimento tecnologico intrapresa fra l’Università Bologna ed una piccola media azienda della regione Emilia-Romagna, operante nel settore della costruzione di parti per macchine automatiche: la DICO Service. Tema della collaborazione è lo sviluppo di una metodologia per la standardizzazione delle parti, la preventivazione rapida e la scrittura di linguaggio macchina in modo semi-automatico. Il contributo fondamentale dato dall’Università è legato allo studio di un sistema di codifica delle singole parti e dell’ambiente integrato in grado di svolgere queste funzioni, nonché lo sviluppo di algoritmi efficienti per la ricerca dei componenti simili. Le esigenze di risposta in “real time” hanno portato all’adozione di una codifica delle parti meccaniche, basata su una formulazione a stringhe, secondo una metodologia simile alla Group Technology. Un algoritmo di valutazione di similarità permette di cercare all’interno di un database di componenti già realizzati quelli più simili a quello da realizzare: in pochi secondi è così possibile individuare la “storia” di un componente in termini di costi sostenuti per la sua costruzione, ciclo di lavoro utilizzato, programmi CNC scritti, tempi di produzione e di consegna, ed altre informazioni di tipo gestionale. L’ambiente presenta una interfaccia studiata per codificare parti 2D e 3D. In quest’ultimo caso il sistema risulta particolarmente potente in quanto consente al disegnatore di visualizzare una lista di parti simili con indicazione di costo e di percentuale di similarità man mano che l’attività di modellazione prosegue: in caso si individui un componente in grado di assolvere la funzione richiesta la modellazione della nuova parte si arresta e si utilizza quella già costruita. Per quanto riguarda la scrittura di codice in linguaggio macchina si ottengono buoni risultati andando a produrre il codice ISO mediante software di scrittura automatica, ed andando poi a confrontare questo con le istruzioni scritte per il componente similare: in caso di sostanziali differenze fra i due l’ambiente sviluppato segnala il fatto all’operatore che ha così la possibilità di verificare il listato delle istruzioni e correggere quanto dovuto; la scrittura di codice in linguaggio macchina può essere così sviluppata da personale senza particolari esperienze nel settore. I risultati sul campo sono molto incoraggianti dato che si è ottenuta una notevole riduzione di nuove parti, la capacità di fornire preventivi precisi in poche ore invece che giorni, e la possibilità di scrivere codice macchina in modo quasi automatico.
A. Ceruti, A. Liverani, G. Caligiana (2009). UN AMBIENTE INTEGRATO PER LA STANDARDIZZAZIONE DI COMPONENTI MECCANICI: UN ESEMPIO DI TRANSFER TECNOLOGICO. s.l : s.n.
UN AMBIENTE INTEGRATO PER LA STANDARDIZZAZIONE DI COMPONENTI MECCANICI: UN ESEMPIO DI TRANSFER TECNOLOGICO
CERUTI, ALESSANDRO;LIVERANI, ALFREDO;CALIGIANA, GIANNI
2009
Abstract
Il presente articolo descrive una attività di trasferimento tecnologico intrapresa fra l’Università Bologna ed una piccola media azienda della regione Emilia-Romagna, operante nel settore della costruzione di parti per macchine automatiche: la DICO Service. Tema della collaborazione è lo sviluppo di una metodologia per la standardizzazione delle parti, la preventivazione rapida e la scrittura di linguaggio macchina in modo semi-automatico. Il contributo fondamentale dato dall’Università è legato allo studio di un sistema di codifica delle singole parti e dell’ambiente integrato in grado di svolgere queste funzioni, nonché lo sviluppo di algoritmi efficienti per la ricerca dei componenti simili. Le esigenze di risposta in “real time” hanno portato all’adozione di una codifica delle parti meccaniche, basata su una formulazione a stringhe, secondo una metodologia simile alla Group Technology. Un algoritmo di valutazione di similarità permette di cercare all’interno di un database di componenti già realizzati quelli più simili a quello da realizzare: in pochi secondi è così possibile individuare la “storia” di un componente in termini di costi sostenuti per la sua costruzione, ciclo di lavoro utilizzato, programmi CNC scritti, tempi di produzione e di consegna, ed altre informazioni di tipo gestionale. L’ambiente presenta una interfaccia studiata per codificare parti 2D e 3D. In quest’ultimo caso il sistema risulta particolarmente potente in quanto consente al disegnatore di visualizzare una lista di parti simili con indicazione di costo e di percentuale di similarità man mano che l’attività di modellazione prosegue: in caso si individui un componente in grado di assolvere la funzione richiesta la modellazione della nuova parte si arresta e si utilizza quella già costruita. Per quanto riguarda la scrittura di codice in linguaggio macchina si ottengono buoni risultati andando a produrre il codice ISO mediante software di scrittura automatica, ed andando poi a confrontare questo con le istruzioni scritte per il componente similare: in caso di sostanziali differenze fra i due l’ambiente sviluppato segnala il fatto all’operatore che ha così la possibilità di verificare il listato delle istruzioni e correggere quanto dovuto; la scrittura di codice in linguaggio macchina può essere così sviluppata da personale senza particolari esperienze nel settore. I risultati sul campo sono molto incoraggianti dato che si è ottenuta una notevole riduzione di nuove parti, la capacità di fornire preventivi precisi in poche ore invece che giorni, e la possibilità di scrivere codice macchina in modo quasi automatico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.